lunedì, luglio 14, 2014

Mljet - Pelisac

15 giorni al mare: niente internet, niente notizie, posto fantastico, pochissima gente, quasi mai troppo caldo: insomma, quasi non ho rimpianto le montagne. Bici, mare, canoa, pesce, relax: bisognerebbe vivere sempre così.



 Salpunara






 Sterrate infinite su Pelisac

 La costa sud di Mljet


 I pericoli dell'isola:
il terribile tafano dagli occhi verdi: sempre in agguato raggiunge e succhia il sangue del ciclista cotto che non riesce più a tenere un'andatura accettabile

 Gli onnipresenti ragni che fanno la loro tela su tutte le forestali e i sentieri: ogni km in bici ci si trova almeno un paio di ragni addosso: nonostante le dimensioni e l'aspetto poco rassicurante devono essere assolutamente innoqui. (almeno  me non hanno fatto niente)

 Nonostante i numerosi cartelli, non ne ho visti.

 Dopo qualche chilometro di stradina imboscata, ormai ridotta a sentiero si trova questo autobus abbandonato che ricorda quello di Into the wild in Alaska: chissà come hanno fatto a portarlo qui ....




 La cima dell'isola











 La cima di Pelisac: partito troppo tardi sono quasi morto di caldo e sete; decisamente un versante sud a mezzogiorno a luglio può essere molto peggio di una parete nord d'inverno.

 Alcuni dei giri più significativi:
 il giro del parco di Mljet
la costa sud di Pelisac, da Orebic a Trstenik
 Da Salpunara alla cima dell'isola di Mljet

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