giovedì, maggio 31, 2018

Corsica: Col di Bavella

I primi passi fuori dal camper mi sembra di non essere più in grado di camminare. Poi, un pò alla volta, sciogliendomi, ritorno quasi normale e riusciamo perfino a fare una visita mattutina alla rocca di Bastia. Alle 6 senza in giro nessuno, con le prime luci dell'alba è il modo giusto per visitare le città. Poi iniziamo il viaggio alla volta di Solenzara, punto di partenza della tappa di oggi. La salita al col di Bavella all'inizio è dolce e si viene tentati a fermarsi per un bagno dalle innumerevoli pozze. Poco dopo la bocca di Larone non resistiamo e imbocchiamo un sentiero molto frequentato per le cascate di Purcaraccia. Dopo poco vediamo che il sentiero si fa sempre meno ciclabile e abbandoniamo le bici. Dopo un tratto lungo e sempre più impegnativo arriviamo al torrente: non pare niente di speciale. Insistiamo e veniamo premiati. Cascate e pozze bellissime fra placche di granito. perfino uno scivolo naturale. Ci godiamo una serie di bagni freschi che mi fanno dimenticare quanto mi sono distrutto con la camminata del giorno prima. A malincuore torniamo alle bici per riprendere il giro. La salita al col di Bavella è lunga e ripida e, con le nebbie, non molto interessante. Inoltre, hanno allargato la strada e non ha più il fascino di 20 anni fa. Al passo, oltre alla folla, veniamo ricompensati dall'uscire dalle nebbie e dalla vista della Aguilles de Bavella e del versante ovest. Scendiamo qualche km e, ad un tornante, grazie al GPS, individuiamo una lunga sterrata semipìana nella foresta che ci permette anche di scendere un pò meno. Finalmente individuiamo la lunghissima sterrata che ci porterà sulla costa a Cavu. Dopo qualche km di discesa, Gian da un'occhiata al suo telaio che da un pò fa un rumore strano. C'è una crepa nel tubo inclinato dove entra in quello che contiene la serie sterzo. Siamo lontanissimi da qualsisi strada dove poterlo recuperare. Aggiustiamo il danno con alcuni giri di nastro adesivo e ripartiamo, prima piano piano, poi prendendo fiducia quasi come non fosse successo niente, anche se la strada era decisamente sconnessa e lavorata dalle piogge. Incredibilmente arriviamo all'asfalto e dopo un bel bagno nell'ultima pozza, ci facciamo gli ultimi 25 km di asfalto per chiudere il giro.La rottura del telaio è dimenticata e Gian inizia a credere che forse non occorre neanche ripararlo. Cena rapida e partiamo per cercare un posto dove passare la notte in direzione di Bonifacio.





visita a Corte all'alba




Sul rio di Solenzara
















 Col di Bavella




 Taglio su forestale











 L'infinita discesa sterrata verso il mare

Il telaio con la riparazione 













Traccia