giovedì, febbraio 26, 2015

Fravort: grande polvere!

Oggi una grande sorpresa: dopo il vento di ieri e l'altro ieri pensavo di poter fare, ben che vada, un giro nel bosco. Oltre il limite della vegetazione immaginavo versanti pelati alternati a spaventosi accumuli. Niente di tutto questo: il bosco era perfetto e incredibilmente la neve era ottima fino in cima. Solo i versanti nord-est erano pelati dal vento. E' stato così bello che abbiamo ripellato 3 volte e non fare la quarta risalita è stato un sacrificio nonostante le nebbie e il nevischio che riducevano la visibilità Tutto bellissimo: grande sciata e bella compagnia!


Qui il filmato GoPro









mercoledì, febbraio 25, 2015

Palon

Non ce l'ho fatta a stare fermo: meglio martedì di nevischio o mercoledì con previsioni di nevischio e vento? In base al principio di meglio un uovo oggi che una gallina domani sono andato lo stesso ma le condizioni erano più che pessime. L'alternativa era val dei Mocheni o Bondone: guardando le condizioni, a malincuore, ho deciso per il secondo. Già alla partenza nebbia fittissima (meno di 10 metri di visibilità). In salita non dava fastidio: almeno non si vedevano gli impianti ...Già alla prima discesa, dal Montesel, si riusciva a sciare in qualche modo prendendo come riferimento la divisoria di rete arancione in mezzo alla pista. Salendo in Palon, poi è aumentato il vento (che avrebbe dovuto arrivare il giorno dopo) e la visibilità, se possibile, è peggiorata. In discesa decisamente negativo: la nebbia condensava in ghiaccio dappertutto creando uno strato ghiacciato su zaino e vestiti ma anche sugli occhiali rendendo impossibile vedere qualcosa. In queste condizioni si scende senza capire la pendenza e la velocità cercando in qualche modo di intuire eventuali ostacoli con un vago senso di nausea. Senza occhiali non era facile tenere gli occhi aperti perchè il vento portava in giro degli aghetti di ghiaccio piuttosto fastidiosi.
Dopo pochi metri di discesa non proprio divertente ho deciso che ne avevo abbastanza e ho rinunciato a scendere a Mezzavia come da programma originale e ho deciso di rientrare a casa per pranzo.





























Qui sopra l'immagine di quello che si vedeva ieri.


domenica, febbraio 22, 2015

Erdemolo


Ieri mattina alle 6 e un quarto, col buio e la pioggia, decisamente veniva voglia di rimanere sotto le coperte. Siamo partiti lo stesso, sperando nella polvere. Salendo la val dei Mocheni le aspettative erano molto basse: da Sant'Orsola aveva nevicato, ma pochi cm. Siamo arrivati al posteggio con qualche difficoltà (addirittura un tratto a retro) e per primi sotto una leggera nevicata. C'erano circa 20 cm di neve fresca che avevano nascosto tutte le tracce. Mentre tracciavamo non sembrava tantissima: poi, in discesa abbiamo avuto una piacevole sorpresa: forse perchè cedeva lo strato sotto, sembrava più che sufficiente e alla fine abbiamo fatto una gran bella sciata con tre ripellate. Come al salito, mai stare a casa!



Qui un video Gopro della discesa.

E il pomeriggio arrampicata indoor: bello, ma l'arrampicata vera è un'altra cosa!



sabato, febbraio 21, 2015

Sasso Rosso

Questa volta le previsioni hanno indovinato: anche se con la giornata di ieri (sprecata con solo un giretto in bici in pausa pranzo) sembrava impossibile, questa mattina le nuvole sono arrivate. Siamo saliti lo stesso in un ambiente grigio e di neve scarsa e, man mano che si andava avanti, le nubi si sono abbassate e il nevischio sempre più insistente. Totalmente insoddisfatti della sciata (più per la scarsa visibilità che per la qualità della neve), scesi alle miniere abbiamo ripellato per provare la classica discesa dall'Erdemolo più regolare e meno esposta al sole. E' stata meglio, ma niente a che vedere con l'ultima sciata. Bisognerebbe fare un emendamento al Job Act che preveda di poter recuperare durante la settimana un sabato così poco gratificante.

 I massi in val di Laner non sono ancora nascosti.

 Visibilità nulla sul Sasso Rosso.


giovedì, febbraio 19, 2015

Traversata del Mulaz

Stavo tristemente tornando da 3 giorni di ferie in val Aurina quando mi è arrivato un messaggio di Ruth: "ci sei per giovedì per la traversata del Mulaz?". E questo mi ha aiutato a superare una giornata in città lontano dalla polvere resa durissima dalle notizie di condizioni fantastiche che mi sono arrivate da più parti. Avevo già fatto questa gita nel lontano 79 (quando avevo ancora i capelli) e ne conservavo ancora un ottimo ricordo. Qui sotto mentre addento uno dei dieci panini a gita che consumavo a quei tempi.
 Anche allora la neve era stata fantastica.

La mattina alle 8, puntualissimi avevamo già gli sci ai piedi. Alla partenza freddo intenso. (Non sapevamo quanto perché l'Espace storico di Red non è dotato di termometro).
Dopo poco comunque la temperatura è diventata perfetta: il freddo giusto per non rovinare la polvere.



La strada della val Veneggia non è proprio corta, ma in compagnia e guardando il panorama, si fa in fretta.



La cresta del Cimon della Pala. In basso la forcella dove siamo rimasti bloccati nel 78 dopo il volo di Stefano prima di trovare il coraggio per la lunga ritirata a doppie lungo la parete a noi sconosciuta fino al ghiacciaio Travignolo: un'esperienza piuttosto forte che mi aveva fatto passare le voglia di arrampicare per un paio di settimane.

Il canale del Bureloni sembra in ottime condizioni.



Si sale per comoda traccia

Il Colbricon

Il Latemar, da lontano, sembra meno innevato.
Dietro il Colbricon spunta cima Cece




Piccola deviazione al passo delle Farangole







Peccato non fare anche il Bureloni ...Ieri mi sembrava un'idea da ingordo, ma già oggi mi sembra di aver sprecato l'occasione
I pendii al sole del Mulaz: qui, a mezzogiorno, è stata una bella sudata.

Discesa dalle Farangole in ottime condizioni.














Il Sasso Lungo



La sud della Marmolada

Sopra il Pelmo e sotto l'Agner

Sopra la Tofana e sotto il Catinaccio

Gruppone in cima.


La prima parte della discesa richiede un pò di attenzione.










Polvere perfetta fino in basso.

Red e Leo provano un tratto di gola dove non c'era la sicurezza di passare.





Pelmo e Civetta

Sugli impianti per riportarci sul versante trentino: non è una cosa frequente con questa compagnia







Anche la discesa dal Valles alla val Veneggia è stata bella



A malincuore abbandoniamo le pale con la prima luce del tramonto: una grande giornata, giustamente vissuta come se fosse l'ultima!




Qui un breve video