Anche allora la neve era stata fantastica.
La mattina alle 8, puntualissimi avevamo già gli sci ai piedi. Alla partenza freddo intenso. (Non sapevamo quanto perché l'Espace storico di Red non è dotato di termometro).
Dopo poco comunque la temperatura è diventata perfetta: il freddo giusto per non rovinare la polvere.
La strada della val Veneggia non è proprio corta, ma in compagnia e guardando il panorama, si fa in fretta.
La cresta del Cimon della Pala. In basso la forcella dove siamo rimasti bloccati nel 78 dopo il volo di Stefano prima di trovare il coraggio per la lunga ritirata a doppie lungo la parete a noi sconosciuta fino al ghiacciaio Travignolo: un'esperienza piuttosto forte che mi aveva fatto passare le voglia di arrampicare per un paio di settimane.
Il canale del Bureloni sembra in ottime condizioni.
Si sale per comoda traccia
Il Colbricon
Il Latemar, da lontano, sembra meno innevato.
Dietro il Colbricon spunta cima Cece
Piccola deviazione al passo delle Farangole
Peccato non fare anche il Bureloni ...Ieri mi sembrava un'idea da ingordo, ma già oggi mi sembra di aver sprecato l'occasione
I pendii al sole del Mulaz: qui, a mezzogiorno, è stata una bella sudata.
Discesa dalle Farangole in ottime condizioni.
Il Sasso Lungo
La sud della Marmolada
Sopra il Pelmo e sotto l'Agner
Sopra la Tofana e sotto il Catinaccio
Gruppone in cima.
La prima parte della discesa richiede un pò di attenzione.
Polvere perfetta fino in basso.
Red e Leo provano un tratto di gola dove non c'era la sicurezza di passare.
Pelmo e Civetta
Sugli impianti per riportarci sul versante trentino: non è una cosa frequente con questa compagnia
Anche la discesa dal Valles alla val Veneggia è stata bella
A malincuore abbandoniamo le pale con la prima luce del tramonto: una grande giornata, giustamente vissuta come se fosse l'ultima!
Qui un breve video
Mitico Andrea...10 panini per gita...ora ci vorrebbe uno zaino dedicato a parte per portarli su!
RispondiEliminaCiao Leo