Le
previsioni non erano per niente favorevoli alle vacanze di carnevale, ma
ormai avevamo prenotato 3 giorni in val Aurina. Il sabato nevischiava
esattamente come previsto: poca roba ma, anche in Palon, visibilità scarsa. La
domenica siamo partiti lo stesso per Campo Tures senza grande entusiasmo: in
autostrada, prima di Bolzano, sembrava di essere nella bassa padana. In val
Aurina era già più chiaro: almeno un giretto in pista si poteva farlo. Oltre i
2000 nevischiava ma ogni tanto filtrava anche qualche raggio di sole: tutto
sommato una sciata discreta.
Il
giorno dopo qualche nuvola ma già si vedeva che il tempo era in deciso
miglioramento. Alle 9, dopo colazione, nessuno aveva voglia di sciare e allora:
giornata libera: in pochi minuti ci siamo preparati e via verso Riobianco. Già
alla partenza molto caldo: abbiamo pagato il ritardo con una grande sudata, ma
nessun problema. Oltre i 2300 metri la neve già trasformata era ricoperta da 3
cm di polvere. Ambiente stupendo! Oltre i 3000 siamo passati improvvisamente
dall’estate all’inverno: un vento gelido ci ha accompagnato fino all’ultimo
tratto prima della cima invernale. La discesa bellissima come ci era sembrata
in salita. Anche più in basso, dove il sole aveva scaldato parecchio, stando
sulla forestale si scendeva senza problemi.
Anche
il giorno successivo è stato bellissimo: azzurro senza una nuvola e, anche se
abbiamo fatto solo una sciata in pista, è stato bellissimo.
Morale:
mai fidarsi delle previsioni, stare a casa è sempre sbagliato!
Tempo grigio a SpeikbodenPartenza da Riobianco con condizioni tardo primaverili
La Turnercamp
Da qui in poi: 3 cm di polvere
Ultimo tratto di cresta con vento gelido
Oltre la cima invernale è difficile proseguire senza corda.
Giornata fantastica, il giorno dopo ancora a Speikboden
Il Collalto da Riva di Tures
Qui un video della discesa
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