Dopo una bella dormita vicino ad un albergo abbandonato ci svegliamo nella nebbia. Peccato viaggiare senza vedere niente ma partiamo per il lungo viaggio (lungo per le strade tortuose e dissestate: in linea d'aria non siamo molto lontani). Dopo lungo percorso senza incontrare niente, poco prima del confine incontriamo vari nuovi centri per il rafting sul Tara. Passato il confine dopo laboriosi controlli (per fortuna non c'era nessuno e non abbiamo dovuto aspettare molto), la viabilità migliora e ci addentriamo in una stretta gola nebbiosa fino ad un'alta diga. Lungo il lago le nebbie si diradano rivelando montagne aspre e gole selvagge. Ancora lungo il lago artificiale abbiamo girato a sinistra per una strada scavata nella roccia con parecchie gallerie che sale al Dormitor. Il Dormitor si presenta come un'altopiano erboso vasto che ricorda vagamente il Lessini finchè non ci si avvicina alle cime. Il Prutas ci appare imponente e sembra la cima più alta della zona: decidiamo di andare in cima. Il sentiero (da fare a piedi) sale dritto e ripidissimo e con un tratto molto esposto supera una fascia di rocce per arrivare in cima. Bello, ma da qui vediamo che non abbiamo salito la cima più alta che appare ben più interessante e complessa. Che sia il caso di dedicare un giorno per salirla? Intanto scendiamo e riprendiamo il percorso con il camper. Dopo qualche km vediamo il sentiero per il Bobtav, la cima più alta. Danno 3 ore per arrivare in cima e sono quasi le 15.30. Decidiamo di provare. In un paio d'ore di buon passo siamo in cima con la luce della sera. Un attimo per goderci il panorama e giù più in fretta possibile e riusciamo ad arrivare in fondo con le ultime luci. Ripartiamo ormai al buio con il cielo stellato e dopo diversi km senza luci appare, come un miraggio, un ristorante dove concludiamo degnamente la giornata.
Traccia
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