Ritrovo alle 8.15 a Povo: tempo inaspettatamente bigio: ci avviamo verso il Cimirlo e comincia a gocciolare, neanche un bar aperto per aspettare che smetta di piovere. Red rinuncia e mi lascia continuare da solo. Salgo con l'idea di rientrare prima di essere troppo bagnato. Prima ai colmi, poi a Fontana dei Gai, poi al Chegul. Qui, a 1200 iniziano i primi fiocchi di neve. Allora più su non dovrebbe più piovere! Affronto deciso le rampe per il doss dei corvi (ciclabili solo col motore al massimo) e arrivo in cresa con un bel paesaggio bianco di neve leggera. Ormai vado in cima. Gli ultimi 200 metri prima della sella la neve è troppa e slitto. Continuo a piedi e in breve arrivo in cima. E' tutto viscido e bagnato e preferisco ritornare sui miei passi almeno fino al Chegul. Ha smesso di piovere e non fa freddo. Mi godo il senter delle pegore e altri fino a casa dove arrivo con il sole.
E il giorno dopo, con compagnia più numerosa, riproviamo. Ancora umido ma sereno e temperatura più che piacevole. La neve di ieri è sparita e si arriva in cima quasi tutto in sella. Per il rientro proviamo il sentiero che aggira la cima sud sul versante est: panoramico, esposto, ma purtroppo molto rovinato. Pausa al bivacco Bailoni e poi giù dal sentiero tornanti. Nei pressi della calchera il sentiero è ancora interrotto dagli schianti che aggiriamo nel bosco verso malga nova. Concludiamo la discesa tutta su sentieri ormai quasi asciutti fino in valle con grande godimento.
2 volte la stessa cima in due giorni, ma con condizioni estremamente diverse.
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