Anche quest'anno la tradizionale settimana di inizio anno a Plan. Niente a che vedere con l'anno scorso, ma anche in un'annata scarsa come questa, ci si diverte. Il primo giorno proviamo a salire sopra Ulfas ma la strada ghiacciata e senza neve ci consiglia di salire a piedi. Più su la neve c'è, ma si tratta di croste orrende e senza fondo. Comunque c'è il sole tiepido e sembra primavera.
Seguono due giorni di bufera, poca neve ma tanto vento. Impossibile uscire dalle piste, ma comunque si scia tutto il giorno con soddisfazione.
L'ultimo dell'anno un colpo di fohn a 9 gradi fa meditare sul riscaldamento del pianeta e sul magro futuro dello sci.
Ma all'alba del quarto giorno è sereno e ha gelato: in basso è tutto vetrato ma in alto le piste sono fantastiche e fuori la crosta finalmente portante permette di andare ovunque. Continua il vento forte ma non fa freddo e si scia con grande godimento.
Cima delle AnimeHohe Wilde
Cima delle Anime
Hohe Wilde
Il quinto giorno, come promesso dal meteo torna il brutto tempo e arriva il freddo. Riusciamo lo stesso a sciare e anche a fare qualche fuoripista in polvere quasi bella, ma tutto il giorno con vento forte, nevischio e visibilità a tratti quasi nulla.
Il sesto giorno, finalmente, riusciamo a fare una gita: la Roten spitze. Sereno, vento e 10 gradi sottozero in paese, ma proviamo a partire. La panda congelata fatica ad uscire dal posteggio al Bergkristall e dopo 5 minuti siamo alla partenza. A scendere dalla macchina vestiti di tutto punto si ha la sensazione di entrare nell'acqua fredda. Saliamo per forestale fino alla Faltmar alm. Neve durissima e tracce di chi ci ha preceduto probabilmente sabato scorso; la neve di due giorni sparita consumata dal vento, Si sale la lunga valle all'ombra fra folate di vento gelido tracciando nella neve crostosa pregustando una discesa non proprio godibile. Più in alto la crosta si fa portante ma il freddo aumenta: salgo con il piumino senza una goccia di sudore. In cresta il vento è fortissimo e decido di fermarmi 50 metri sotto la cima per non essere sbalzato nella valle opposta. Ho lasciato a valle i ramponi e così ho la scusa per risparmiarmi gli ultimi metri di bufera. La discesa alla fine è meno peggio delle aspettative grazie alla buona visibilità ma arrivo in fondo con i piedi congelati come per un giro in bici invernale.
Prima visione della Roten lontana
In alto a destra salendo, la cima sopra il Karjoch, dove arriva l'impianto di Plan
La Sefiar
Antecima della Calva
Il punto più gelido
In cresta
Verso la Clava
Sefiar
Settimo e ottavo giorno ancora freddo, vento e bufera, ma le previsioni danno 50 cm di neve e dispiace sempre dover tornare ...
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