sabato, giugno 06, 2020

Pizzo Tresero


Nonostante le previsioni incerte abbiamo deciso di provare quella che probabilmente sarà l'ultima di stagione salendo a dormire in camper al Gavia la sera prima. In molti abbiamo avuto la stessa idea. Nebbie nella notte, nessun rigelo, ma verso le 4 appare la luna e si inizia a sperare di non aver sbagliato. All'alba quasi sereno e gran traffico di sciatori in partenza. Gli sci si portano pochissimo, si attraversa il torrente e quasi subito inizia la neve. Nessun rigelo ma la neve è portante. Al bivo decidiamo per il Tresero, un pò meno battuto. Già alle 9 è nella nebbia e prima delle 10 siamo in cima e riusciamo ad intravvedere appena un raggio di sole. In discesa per fortuna le nebbie si diradano tanto che decidiamo di ripellare per provare a salire anche il S. Matteo dopo aver accantonato l'idea di scendere verso il ghiaccio dei forni.  Oltre i 3400 rientriamo nelle nebbie e in un punto della cresta fra il Dosegù e il san Matteo decidiamo di scendere per la visibilità sempre più ridotta. Per fortuna dopo un primo tratto a guida strumentale, abbassandoci, usciamo dalle nebbie e rientriamo a valle su neve pesante ma che non collassa e quindi ben sciabile. Arriviamo al passo sotto una leggera pioggia contenti di essere comunque riusciti a sfruttare questa piccola finestra di condizioni accettabili.

































































Alcune immagini della mia prima volta sul Tresero nel settembre del 1980, in occasione della traversata delle 13 cime.





Traccia

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