Da Caleta Tortel al bivacco ciclista. Piove tutta la notte e al mattino è tutto bagnato e non promette niente di buono. neanche le previsioni sono incoraggianti ma, con l'incognita del traghetto a villa O'Higgins che potrebbe non esserci per giorni in caso di maltempo, potremmo essere in ritardo. A malincuore lasciamo la nostra casetta con stufa (forse la migliore che abbiamo trovato) per metterci in viaggio con 150 Km di ripio, più di 2000 metri di dislivello e un traghetto in mezzo. Praticamente impossibile arrivare a villa o'Higgins in giornata, in mezzo il nulla e tempo che non promette niente di buono. Partiamo carichi per essere autonomi per due giorni e in breve ci riportiamo al bivio per porto Yungai percorrendo agevolmente i 22 km di ripio che ci avevano provato all'andata. Anche il percorso fino al traghetto che prevede un passo con alcuni tratti ripidi in ambiente selvaggio non ci dà problemi anche grazie al giorno di riposo e al tempo che, per ora tiene. Al traghetto non c'è molto da aspettare e facciamo il viaggio in cabina comodamente seduti. Sbarcati dopo pochi km superiamo un campeggio. E' presto, non piove, si va avanti. dopo un pò si inizia a salire e in lontananza si vedono le prime righe di pioggia. Superiamo una tettoia dove tutto lo spazio è occupato da un gruppo di ciclisti americani che avevamo incontrato due giorni prima e decidiamo di proseguire con la pioggia sempre più vicina. Più avanti guardiamo se è possibile piazzare la tenda all'asciutto sotto un ponte ma un vento freddo e umido ci spinge a cercare più avanti qualcosa di meglio più avanti. Si ferma un cileno con un pickup e ci chiede se siamo in difficoltà. In realtà lo saremmo visto il meteo, ma con l'ultima, dignità rimasta minimizziamo e lui ci regala una bottiglia di vino per scaldarci la notte. Ormai rassegnati a piantare la tenda sotto l'acqua vediamo la scritta bivacco ciclista su una recinzione. Entriamo e troviamo una baracca di legno, con focolare e delle panche dove stendersi. E' più che spartana, ma con pioggia e vento in arrivo è decisamente meglio della tendina. La notte è dura perchè un pò di pioggia di stravento passa dalle fessure del legno e con il mio sacco a pelo inadeguato, quando il fuoco si spegne, fa decisamente freddo, ma poteva andare molto peggio.
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