Tempo sempre grigio, sole in valle ma cime incapucciate: decido per un giro in bici da corsa.
Parto con l'idea di provare qualcosa di bello lungo: da quando sto provando (con numerosi strappi) a fare il vegano (sarà suggestione) ma mi pare di non stancarmi più.
Parto da Caldonazzo con un sole che mi fa pensare che forse avrei potuto osare qualcosa più in quota: a Grigno c'è già il nuvolo standard di quest'anno. Salgo tranquillo verso il Tesino, giro per Celado, attraverso l'altopiano e scendo ad Arsiè: anche se è asfalto in 40 Km non più di 10 macchine!
Poi seguo le indicazioni dell'anello ciclabile del Grappa fino a Fonzaso, evito la prima galleria verso il Primiero sulla vecchia strada e arrivo al bivio per il Croce d'Aune: anche se ci sarebbero le forze per fare il passo e tornare da Pedavena, le nuvole si fanno più scure e minacciose, vedo che sono a 85 Km dal furgone e penso sia prudente evitare una ritirata di Russia sotto la pioggia. Decido per tornare da Lamon e Roa. Ci sarebbero un fracco di deviazioni interessanti (Arina, i 20 Km sterrati dal parco della cascatella a Lamon) ma purtroppo devo darmi un limite. A Castel Tesino c'è di nuovo un raggio di sole. (Forse sono stato troppo prudente). Allora vado anche in val Malene, altrimenti torno a casa troppo presto. Calo veloce verso Strigno, a Castelnuovo riprendo la ciclabile e inizio a sentire i morsi della fame: 140 km e 6 ore e 30 con solo una borraccia di te molto zuccherato.
Ennesimo strappo alla dieta Vegana: mega gelato a Borgo (senza panna) e riparto come nuovo aiutato da una brezza favorevole. Alla fine 160 Km e 2640 metri di dislivello. Il culo ne aveva abbastanza, le gambe sarebbero andate avanti ancora agevolmente.
Il parco della Cascacatella: unica foto perché la giornata era così bigia e fumosa che non valeva la pena di fare foto.
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