mercoledì, novembre 26, 2014

Vallarsa

Oggi ero occupato fino alle 11 e allora ho scelto un giro tranquillo, quasi stradale: il giro della  Vallarsa. Per non salire proprio tutto su asfalto, faccio la strada degli artiglieri e poi il taglio fino ad Albaredo. Poi per la provinciale fino a Obra dove, dopo una galleria, c'è un tratto sterrato con vari guadi sotto i vai del Carega. Al passo di Campogrosso si arriva per asfalto spesso pieno di sassi trascinati dalle recenti piogge. Li credevo di essere ormai alla fine della fatica e già pensavo a come allungare il giro: potrei salire al forte di Pozzacchio, potrei scendere a vedere la diga del lago degli Speccheri..... Scendo un paio di Km e, dopo la baita del Baffelan, la strada è interrotta da un'enorme frana con tanto di cartello: divieto di transito, anche a piedi! Ovviamente di tornare indietro non se ne parla neanche: individuo un possibile passaggio ed inizio ad attraversare su terreno ripido e friabile con la bici in mano: a prima vista sembra un passaggio non facile ma di pochi metri. Rischio un tratto in aderenza estremamente precaria con scarpe da bici e, mtb in mano a valle , con un passo che non oserei fare di nuovo, arrivo al limite della scivolata su terreno meno ripido. Giro una crestina e scopro che il peggio non l'ho ancora fatto. C'è un altro canale ancora più ripido e friabile con una profonda rigola in mezzo: con la bici in mano e da solo mi sembra impossibile. Tornare indietro con la bici è fuori discussione. Verso valle individuo un percorso fattibile: è ripido ma qua e là spuntano degli alberelli risparmiati dalla frana che potrebbero fermare una possibilissima scivolata: in fondo è più facile attraversare. Scendo con la massima cautela tenendo la bici per la ruota puntando un grosso albero. Improvvisamente un sasso sotto i piedi cede e inizio a scivolare. Mollo la bici e cerco di fermarmi raspando nel terreno friabile con un manovra alla gatto Silvestro, ma prendo inesorabilmente velocità. Mi giro con e cerco di puntare l'albero sottostante. Lo raggiungo già piuttosto veloce, mi aggrappo al volo e rimango allibito dalla violenza dello strappo, (non ho più le braccia di una volta) ma miracolosamente riesco a fermare la scivolata con solo qualche botta ad una chiappa. La bici si è ancora più miracolosamente incastrata in quello che resta di un cespuglio un paio di metri sopra. La raggiungo, la tiro giù con cautela e proseguo la discesa adesso meno impegnativa. Attraverso la frana e inizio a risalire prima per una rigola piena di blocchi instabili, poi per prato ripidissimo ed infine,aggrappandomi a dei pini raggiungo la strada. Mezzora per fare un traverso di circa 40 metri: il tempo che impiegavo una volta per un tiro di sesto!
Proseguo, finalmente in sella, augurandomi che non ci siano altre frane e pensando ancora a come allungare il rientro. La strada è integra ma il malocchio non ha finito di perseguitarmi: poco prima di arrivare al passo sento che la ruota posteriore tocca il freno. Giro la bici aspettandomi un raggio rotto, e invece peggio: ho rotto il cerchio. Sgancio il freno, sgonfio un pò la gomma per sollecitare il meno possibile il cerchio danneggiato e proseguo con calma: non penso più a varianti di percorso; punto a rientrare rigorosamente per asfalto. Sembra che regga, ma Rovereto è lontana. Dopo poco più di 10 Km il danno peggiora e la ruota salta sempre di più: inizio a capire che non arriverò a Rovereto in sella. Infatti, a un paio di Km da Raossi, la camera d'aria esplode e si attorciglia sui rodini bloccando la ruota. Proseguo a piedi fino al paese e, per fortuna, devo aspettare solo 20 minuti per salire sulla corriera per Rovereto.
La corriera fa il giro turistico di tutte le frazioni possibili immaginabili della valle e in un'ora arriva a Rovereto.

Nonostante le previsioni la giornata è bigia e prendo anche qualche goccia
Lago degli Speccheri: penso di andare a vedere la diga al ritorno.
A Campogrosso c'è un pò di neve.

Verso la pianura

Finalmente attraversata la frana
Il danno al cerchio: all'inizio permette di proseguire, ma dopo circa 10 Km sono a piedi.


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