In due giorni le condizioni della neve sono cambiate: alla partenza neve pesante non rigelata al posto della polvere di due giorni prima, in alto il sole ma le cime emergono da un mare di nebbie grigio scuro. Ci saranno le condizioni per scendere a nord o troveremo troppo duro. Salgo l'Oscivart affacciandomi ogni tanto sul versante nord: non sembra gelato. Arrivati in cima vedo il canale accanto alla croce che ha in mente Red e mi sembra subito piuttosto pericoloso: una caduta all'inizio significa una lunghissima scivolata sbattendo sulle rocce. Vado fino alle rocce per valutarlo da un'altra prospettiva ma l'impressione non cambia. Red scende con cautela e già questo significa che per me è pericoloso. Provo un altro canale un pò più a destra che, almeno in partenza pare più umano. Scendo prima derapando e poi con qualche curva fino ad una biforcazione: da entrambe le parti mi pare troppo stretto e ripido. Tolgo gli sci e risalgo. Misurando con i volantini la pendenza è sui 45°. Alla fine scendo come Anabella e Patrizia dal più tranquillo canale all'intaglio fra Oscivart e Fravort su una pendenza dove ancora si riesce a sciare. Sotto la neve è decisamente più crostosa della volta precedente ma, un pò saltando, un pò cercando i punti migliori, facciamo ancora una bella sciata.
Red sul ripido canale subito a sinistra della croce
Il canale più facile dal passo
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