Finalmente sereno: non ci sembra vero. Saliamo la sterrata che sale prima al rifugio Sibilla e poi, con fondo appena un pò più dissestato, fino alla cresta nei pressi della cima. La cresta si percorre ancora in bici fino dove inizia la discesa e poi la cima si raggiunge facilmente con 5 minuti a piedi. Salita fin troppo facile. La discesa è tutta un'altra cosa: versante nord e quindi neve nel primo tratto, sentiero ripido, pieno di sassi smossi e appena accennato che taglia pendii ripidissimi. Discesa decisamente impegnativa fino ad un prato dove troviamo un gregge al pascolo custodito da un grosso maremmano che ci viene in contro con aria non proprio amichevole. Fortunatamente il pastore richiama il maremmano e ci indica come proseguire la discesa. Di qui il terreno si fa meno impegnativo e più divertente fino al fondovalle dove troviamo la sterrata che ci permette di attraversare le orride gole dell'infernaccio. Con una piccola deviazione visitiamo l'eremo di S,Leonardo ancora puntellato dal terremoto. Sbucati sull'asfalto chiudiamo il giro sotto la pioggia ma in salita per cui, almeno, non arriviamo congelati.
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