lunedì, ottobre 20, 2014

Passo Madriccio

Erano diversi anni che avevo in mente questa fantastica traversata: l'avevo scoperta per caso nel corso di un giro a piedi. Avevo percorso a piedi il sentiero che si fa in discesa e, anche con le bici di qualche anno fa, mi era sembrato ciclabile. Poi ho visto anche delle tracce di copertoni e allora ho pensato: devo farlo! Sono passati gli anni e sempre, per un motivo o per l'altro, non c'è mai stata l'occasione. Poi sono comparse le prime relazioni su internet e il giro è diventato un classico.
Anche quest'anno, con un'estate a dir poco infelice, le occasioni per passare in bici oltre quota 3000 non sono state molte e, probabilmente, abbiamo colto l'ultima prima dell'inverno. Previsioni meteo ottime, zero termico a quota 4000 ma avevamo paura della neve e, da quello che si vedeva dalle webcam la situazione non pareva incoraggiante: una telefonata alla funivia di Solda ha risolto i dubbi: si passa. Partiti alle 8 da Morter, abbiamo fatto la ciclabile fino a Parto allo Stelvio. 4 gradi: ma non doveva essere caldo? Poi abbiamo fatto un itinerario sulla destra orografica della valle per evitare la strada principale per Solda: 200 metri di dislivello in più e un tratto di sentiero non del tutto ciclabile, ma siamo stati ampiamente ripagati dalla magnifica visione della nord dell'Ortles. Quando siamo arrivati a Solda avevamo già fatto 1600 metri di dislivello non proprio comodi e non eravamo proprio nelle condizioni ottimali per affrontare le pendenze esagerate della salita al rifugio Milano. Pazienza: ogni tanto in sella e lunghi tratti a spinta per non esaurire le energie siamo arrivati al rifugio. Sopra la ciclabilità era ancora più scarsa. (Forse anche perchè, per evitare la neve, siamo saliti troppo a sinistra). Con un pò di pazienza, comunque, alle 15 siamo arrivati al passo dopo un ultimo tratto nella neve, per fortuna non troppo alta. La discesa a prima vista non era in condizioni ideali: la prima parte era piena di neve. Dopo un piccolo tratto a piedi abbiamo provato a montare in sella, all'inizio titubanti, poi sempre più sicuri. Sotto i 3000 la neve era quasi sparita e la discesa si è fatta entusiasmante. Fondo liscio di terra battuta che permette di evitare quasi sempre i massi. Con una discesa lunghissima e bellissima siamo arrivati al rifugio Corsi. (Purtroppo chiuso: da diverse ore sognavo uno strudel). Bellissima anche la mulattiera sotto il rifugio! Poi abbiamo fatto un tratto sull'asfalto e finalmente una degna fetta di torta! Il finale, poi tutto su sterrato e sentiero lungo il segnavia 36 è stata la degna conclusione di un giro superlativo!
Non tutti i partecipanti a quest'avventura condivideranno l'entusiasmo di questo report: c'è chi dice che i lunghissimi tratti a spinta da Solda al passo sono eccessivi, soprattutto se non si fa uso della funivia fino al rifugio Città di Milano. Per chi pensa che sono esagerato. non c'è che leggersi questa relazione e vedrete che al confronto sono un moderato: se mi trovassi sul Cevedale con la bici anch'io avrei la certezza di aver sbagliato attrezzatura, ma al Madriccio, con così poca neve, la bici ha ancora un profondo significato!

In attesa di ricevere le altre foto, metto le mie.

Ciclabile della Venosta: col primo sole ci si scalda
La chiesetta a Parto allo Stelvio dove inizia la salita



Prima visione dell'Ortles




Appare il Gran Zebrù


Originale e dispendioso metodo di trasporto del legname: non ci sono più i boscaioli di una volta





Sentiero non sempre ciclabile che scende verso Solda


Solda

La Vertana
I fili della funivia (chiusa) verso il città di Milano




Le terribili rampe sotto la funivia





Con molta buona volontà si riusciva, a tratti, a rimanere in sella


L'arrivo al rifugio: dopo, se possibile, la salita è ancora più dura.



Ultimo tratto prima del passo: forse in questa zona è meglio passare con gli sci?


Cime Venezia e Marmotta

Bobo snello è arrivato con abbondante anticipo al passo.




L'inizio della discesa era troppo innevato per stare in sella





















 Ma poi abbiamo recuperato le fatiche della salita e siamo stati abbondantemente ricompensati


















 Il lago di Gioveretto



 Purtroppo il rifugio era chiuso: per la torta abbiamo dovuto aspettare







 La meritata ricompensa
Alla fine: 80 Km e 2820 metri di dislivello in circa 10 ore!


Foto Bobo







































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