Con questa situazione proprio non sapevo cosa fare. In bici:
la mattina è troppo freddo. A piedi in al dei Mocheni: non ho molta voglia di
scarpinare con i ramponi fra chiazze di ghiaccio pensando a come era bello l’anno
scorso. Visto che pare sia l’ultimo giorno di bello provo ad andare a sciare nell’unico
dei posti relativamente vicini possibili dove non sono ancora andato: al passo
Campo Carlo Magno. L’arrivo non è entusiasmante: posteggio al centro del fondo
(l’unico posto non a pagamento e sembra assurdo pagare per una situazione
simile) Il posteggio è una lastra di ghiaccio e stanno disperatamente cercando
di innevare un anello di 1,8 km che mi permette di raggiungere le piste. La
pista che sale direttamente al Grostè non è innevata: mi tocca salire allo
Spinale e soprattutto mi tocca passarci anche al ritorno ripellando). Pista ghiacciatissima con qualche sasso affiorante già alle 9. In Pista
non c’è nessuno. (almeno quello!) Quando arrivo allo Spinale le piste iniziano
ad animarsi e vengo raggiunto da 4 tutine con un passo impressionante. (Mi
sembrava di salire con un asso più che decente ma mi hanno superato come un
paracarro). Tolgo le pelli, breve discesa e riprendo la lunghissima salita
verso il Grostè. Non c’è aria ed è piuttosto caldo. Oltre il rifugio Graffer si
alza il vento e quando arrivo in cima all’ultimo impianto è decisamente
fastidioso però , finalmente, dopo 2 ore, riesco ad abbandonare le piste.
Proseguo su saliscendi lavoratissimi dal vento con tratti ghiacciatissimi e passo a sinistra del canale che sale a cima Grostè: con poca neve
durissima e vento patagonico è decisamente repulsivo, per me assolutamente
non da scendere con gli sci. Finalmente vedo la cima lontanissima fra sbuffi di
tormenta. Man mano che salgo il vento si fa sempre più forte e dove la pendenza
aumenta una folata mi sbatte a terra. Infilo la giacca e i rampant e finalmente, dopo oltre 3 ore, arrivo in cima. Anche con queste condizioni il
panorama è sempre fantastico e ripaga dell’eterna salita sulle piste. Anche il
ritorno, fra vento e infinite contropendenze non è immediato. Al Grostè hanno
addirittura chiuso la seggiovia per vento. Incredibilmente, al Carlo Magno calma piatta. Un giro accettabile, ma, se non nevica, la prossima sarà
in bici.
Quasi 25 Km di spostamento!
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