Oggi le previsioni non erano molto favorevoli allo sci: zero termico a 3600 metri e venti in quota oltre i 100 Km/h. Allora, colto da pigrizia, ho deciso di alzarmi con comodo e andare in bici. Visti i residui ghiacciati dell'ultima nevicata non si poteva andare molto in alto e quindi la scelta era piuttosto ristretta. Sarche, ciclabile fino a Dro, rampa dietro i Colodri, Arco, Torbole. Non era per niente freddo e neanche un'alito di vento. I dubbi sullo sci si fanno sempre più consistenti, anche perchè, dopo 15 giorni senza montare sulla bici, le gambe non giravano molto. Poi Nago e stradina ripidissima per la val di Gresta dove fatico non poco a seguire Stefano. A Santa Barbara arrivo decisamente provato e non sono proprio entusiasta dell'idea di Stefano di risalire anche a Braila. Al passo è decisamente caldo: anche in discesa si sta benissimo. Non appena ci abbassiamo nelle nebbie
la temperatura cambia radicalmente: scende di oltre 10° e in breve fa decisamente freddo. Su una curva sento dietro di me uno schianto: freno, mi volto e vedo Stefano in terra: è scivolato e si è fatto almeno 10 metri di strisciata: per fortuna se la è cavata con qualche escoriazione. Visto l'incidente, decidiamo di lasciar perdere Braila e rientriamo dal lago di Cavedine: per fortuna, perchè arrivo alle Sarche che ne ho decisamente abbastanza!
Garda liscio come l'olio: ma sarà vero che in quota c'è vento?
Garda dalla val di Gresta invaso dalle nebbie.
Presanella da Monte Velo: oltre il bivacco Roberti sembra un sciatona!
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