sabato, gennaio 16, 2016

Tamazol

Quest'anno non riesco a trovare la motivazione per andare a sciare: sciare sulle piste di neve finta non è vero sci, ma anche andare fino al Tonale, salire dalla Sgualdrina nel vento gelido e, molto probabilmente scendere dalle piste non ha niente a che vedere con la mia idea di sci. E, allora, continuo in bici cercando di evitare discese lunghe e veloci per non congelare. Questa mattina, alle 9, pensavo di aver sbagliato: in città niente vento e solo un paio di gradi sotto zero. Poi, raggiunto l'altopiano di Lavarone si sono fatti sentire sia l vento che il freddo: sui sentieri nel bosco all'ombra si aveva quella sensazione di entrare nell'acqua fredda tipica di quando la temperatura è molto bassa e in velocità gli occhi si riempivano di lacrime. Poi, trovando sempre una salitina per scaldarci al momento opportuno, siamo riusciti a scendere dal sentiero del Tamazol croccante di gelo senza soffrire troppo. Chissà cosa avrei trovato su cima Presena!




 L'Avez del principe: l'abete bianco più grande d'Europa, 250 anni.

 A malga laghetto attraversiamo le tristi piste da sci e ci domandiamo se è più assurdo sciare o andare in bici con queste condizioni.
 Panorama da forte belvedere


 Prove sul lago di Lavarone: fa qualche brutto rumore, ma tiene.



 Traccia GPS interrotta: all'inizio del sentiero del tamazol il gps sul manubrio è morto di freddo.


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