Sveglia alle 4 e 30 tutto nuvolo. Ormai mi sono alzato e nessuno chiama: partiamo. Poi in val di Sole il tempo migliora e c'è un fresco che annuncia un ottimo rigelo. La strada per la Valpiana è aperta e si arriva in macchina fino in fondo senza problemi. Il problema è che la neve appare altissima. Forse quest'anno non era il caso di partire a quota 1200. Ma ormai siamo qui... Carichiamo gli sci rassegnati ad un lungo trasporto ma ancora non immaginiamo quanto lungo. Il torrente che fiancheggia il sentiero, che di solito in questa stagione è gonfio, è completamente asciutto e solo ogni tanto affiora l'acqua. Arrivati al bivio per il lago Venezia ancora la neve sembra molto lontana. Sperando almeno che sia ottima, continuiamo a salire verso il baito di Caldura. Quest'anno le grosse valanghe che altre volte ci hanno permesso di scendere sono del tutto assenti. Dopo 800 metri di dislivello finalmente raggiungiamo la neve, mettiamo gli sci e procediamo veloci su fondo duro e portante. Il panorama è fantastico, il cielo limpido e il morale si alza e ci fa dimenticare l'eterna camminata che ci aspetta anche al ritorno. Alle 9 è ancora decisamente freddo e si arriva volentieri al sole. Più in alto l crosta cede e si intuisce che non faremo una gran sciata. Sotto l'ultimo canale che porta in cima ripido, crostoso e svalangato, decidiamo di cambiare meta puntando ad una cima sulla destra, esposta al sole con un bel pendio ripido. La cima è un pò più bassa del Giner, ma il panorama è notevole e la scelta, per lo sci, si rivela l'unica buona della giornata. Bellissima discesa su firn perfetto. Più sotto cambia l'esposizione del pendio e la crosta si fa sempre più difficile da sciare. Sono ormai le 11 passate ed è rimasto freddo: solo in pieno sole i pendii mollano. Solo l'ultima parte ritorna portante e sciabile, ma la neve finisce inesorabilmente presto e ci tocca mettere gli sci sullo zaino per il lunghissimo sentiero.
Qui la stagione dello sci è proprio finita!
Qui la stagione dello sci è proprio finita!
Il corno di Valpiana
Sopra il Cevedale
Sopra a sinistra il San Matteo, sotto, da sinistra punta Taviela, Vioz e Cevedale
Sotto, in centro il Giner, a destra la nostra cima
Lo scivolo che porta al Giner
Sotto uno dei laghi di Cornisello
Sopra il Giner, sotto la nostra cima: non avendo nome sulla carta, l'ho battezzata Giner occidentale
Sotto a sinistra la Presanella, a destra Scarpacò
Sotto la Presanella
Tratto ripido ma con ottimo firn
La neve è finita: ci aspettano 800 metri a piedi!
Qui sopra si vede quanto è lontana la neve dal punto di partenza.
Qui la traccia GPS
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