Giornata bigia ma limpidissima: si vedeva fino agli Appennini. Siamo saliti alla Sega di Ala senza troppa fatica e abbiamo deciso di provare la strada delle malghe invece di salire fino al passo delle Fittanze. La salita è piacevole e varia ma ha delle rampe del tutto simili a quelle della strada appena fatta. Arrivati sotto il Castelberto, abbiamo proseguito in quota verso il rifugio Podesteria. Dopo un piccolo errore di percorso, siamo ritornati sui nostri passi e, poco prima di san Giorgio, abbiamo deviato per la bocca di Gaibana. Passata la bocca l'ambiente cambia completamente: da prati dolci a pendii ripidi e franosi con salti di roccia. Al passo c'è addirittura un libro delle firme per chi ha salito il sentiero 110 che dobbiamo scendere. La partenza è molto invitante ma dopo neanche 200 metri dobbiamo scendere per passare la prima frana. La pendenza sarebbe ideale: è una vecchia strada militare però rovinata da innumerevoli crolli. Basterebbe un pò di manutenzione e sarebbe un percorso fantastico. Invece è un continuo su e giù dalla bici: l'ambiente è bellissimo, ma peccato per lo stato di abbandono. Solo quando si raggiunge una stradina di servizio delle cave ci si rilassa e si scende a valle agevolmente. Al bivio per il passo Pertica risaliamo altri 200 metri di dislivello impegnativi per fondo e pendenza fino ad intercettare il 109 che, prima per stradina e poi per sentiero con vari su e giù ci porta alla strada per Ronchi. Concludiamo la discesa veloci su asfalto fino ad Ala ormai perfettamente appagati. Un altro bel giro: 56 Km e oltre 2200 metri di dislivello con una discesa decisamente avventurosa.
La Presanella
La Presanella in lontananza
Mare di nubi e, in fondo, le creste dell'Appennino
Il Carega
La partenza della discesa si presenta bene, ma dopo poco iniziano le difficoltà
Un camoscio immortalato mentre fugge tra gli alberi
Finalmente a Ronchi
Particolare del sentiero militare che scende dalla bocca Gaibana
Qui la traccia gps e Wikliloc
Nessun commento:
Posta un commento