L’idea nasce dall’unione di due giri definiti molto
impegnativi trovati su mtb-forum. Il primo, che fa il giro del gruppo, ha il
grave difetto di salire da Agordo ad Alleghe per strada statale di fondovalle,
il secondo, che ricalca il percorso del Transcivetta, passa sotto la famosa
parete del Civetta, ma non fa il periplo del gruppo e, comunque costringe a
fare il sopracitato tratto di fondovalle. Combinando i due, e cioè, salendo dal
Listolade al rifugio Vazzoler per la val Corpassa, percorrendo l’alta via n.1
fino al rifugio Coldai e riagganciandosi al primo giro al col dei Baldi
scendendo a Pecol, risalendo al col della Besadora, ridiscendendo a prendere la
strada del passo Duran per risalire fino al rifugio Carestiato. Di qui, per
ripida discesa fino ad Agordo e, della brutta statale, restano solo i pochi km
fino a Listolade.
Sembra bellissimo, ma sono più di 3000 metri di dislivello
con lunghi tratti (a detta della relazione) non ciclabili. Dopo qualche tentennamento
decidiamo di provare. (tanto, in ogni caso, se si facesse tardi si può
ritornare da Alleghe o rinunciare all’ultima salita al rifugio Carestiato e
scendere direttamente ad Agordo). Partenza alle 5.30 e in due ore siamo a
Listolade. Fa molto freddo e l’idea di partire subito in salita è ottima. Fino
a capanna Trieste la strada è ripida ma asfaltata. Poi si fa sterrata: c’è
qualche rampa impegnativa ma ci sono tratti di respiro. Salendo tranquilli e
ammirando il fantastico panorama arriviamo al Vazzoler in sella senza eccessiva
fatica. Poi la strada continua sempre pedalabile fino alla malga e, di qui, si
imbocca il 560 subito a spinta. Dopo un breve tratto, contro ogni aspettativa, si riesce già a rimontare in sella. Dopo una
bella piana di nuovo a spinta e poi un continuo su e giù dalla bici fino al lago Coldai con magnifiche visioni
della parete del Civetta. Con un impegnativo tratto a spalla si raggiunge il
passo sopra il rifugio Coldai. C’è vento e fa molto freddo: le pozze sono già
tutte gelate. In un attimo scendiamo al rifugio e imbocchiamo la discesa per un’invitante
mulattiera con splendida visione del Pelmo. Purtroppo, però la mulattiera
finisce all’arrivo della teleferica per lasciare il posto ad un sentiero molto
rovinato dove solo a tratti si riesce a stare in sella. Questo non ce lo
aspettavamo: inizio a rimpiangere i fantastici sentieri lisci del Monginevro: qui
non sanno cosa sia un sentiero tenuto bene. Con un po’ di ritardo alle 14 siamo
in fondo alle difficoltà e ci ricolleghiamo al primo giro. Dopo un tratto di
sterrata scorrevole imbocchiamo un sentiero definito impegnativo e pieno di
radici ma che, rispetto a quello che abbiamo fatto prima, è una discesa
piacevole e rilassante. Poi si sale lungo una sterrata di servizio alle piste
per 500 metri di dislivello al col della
Besadora per scendere dalla parte
opposta fino a raggiungere la strada che sale a passo Duran. Sono le 15 e 40 e
ci mancano ancora 600 metri di dislivello. Per fortuna le gambe rispondono bene
e in un’oretta arriviamo al rifugio Carestiato ancora illuminato dal sole.
Breve pausa per l’ultimo panino e poi giù lungo il 537 per Agordo. Dopo una
prima parte splendida di mulattiera e poi prati che sembrano campi da golf, si
scende per strade ripidissime che costringono a frequenti fermate per far raffreddare i freni. Alle 17 e
30 siamo ad Agordo e, con pochi km di statale alle 18, prima del buio, siamo
alla macchina soddisfatissimi e neanche troppo provati.
Alba sull'Ager, sotto la torre Trieste domina la val CorpassaL'Agere, sotto, la torre Venezia
La capanna Trieste
Il rifugio Vazzoler
Ultima visione della torre Venezia
Le Tofane in lontananza
Le Pale da un'angolazione insolita
La Marmolada
Sotto la famosa parete nord ovest del Civetta
Il lago di Alleghe
Il Sassolungo in lontananza
Il lago Coldai
Appare il Pelmo
Il rifugio Coldai
Il versante est "scistico" del Civetta
Pelmo e Antelao
Salendo al passo Duran il Tamer
A passo Duran: sopra il Tamer, sottola Moiazza
Al rifugio Carestiato
Ultima visione della torre Trieste all'arrivo.
Il Civetta e la val dei molini tornando dal San Pellegrino
Qui la traccia GPS e Wikiloc
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