venerdì, marzo 09, 2018

Bocca dei Camosci



Oggi, secondo giorno di tempo buono prima della perturbazione calda che rovinerà la neve in bassa quota c'erano molte idee. Partiti con il proposito di andare in val di Breguzzo, vedendo tempo migliore verso il Brenta, a Tione abbiamo cambiato idea e abbiamo pensato al Brenta. Questa volta ce la siamo presa comoda, come dei ciclisti elettrici siamo saliti con gli impianti al Doss del Sabion per risparmiarci la lunga forestale della Valagola. Abbiamo impiegato un attimo a trovare dove scendere: incredibilmente nessuno aveva avuto la nostra idea. Scendiamo in neve ancora polverosa e poi iniziamo a tracciare il sentiero estivo verso la val Nardis. Anche qui siamo i primi e dobbiamo tracciare tutto. Impegnativo l'ultimo tratto a salire alla bocca dei Camosci che facciamo a piedi sprofondando nella neve riscaldata dal sole. Siamo alla bocca alle 13 e piuttosto provati decidiamo di lasciar perdere la salita alla bocca d'Ambiez che sembra anche piuttosto carica di neve fresca e, piuttosto, farci una bella pausa al sole. La discesa sulla vedretta, che una volta si faceva sci ai piedi, per il calo del ghiacciaio e la mancanza di neve adesso si fa con un pezzetto di ferrata. Sulla vedretta ottima sciata su tanta neve fresca, molta di più che in val Nardis. Arrivati al punto ripido dove si cala in val Brenta, sempre senza nessuna traccia, la neve sembra troppa. Attraverso un primo canale già scaricato ma per arrivare a quello dove si scende si deve attraversare ancora dei pendii molto ripidi e carichi di neve fresca sopra salti di roccia. Non abbiamo il coraggio di provare a passare e decidiamo di ripellare per passare sotto lo spigolo del Crozzon di Brenta. Inizia ad essere tardi e procediamo lentamente nella neve alta. Sotto il Crozzon proviamo a scendere direttamente ma troviamo ancora rocce e di nuovo dobbiamo ripellare e riportarci sotto le rocce per passare senza troppi rischi. Provo di nuovo a scendere senza pelli anche per attraversare in velocità un ennesimo pendio ripido e carico e di nuovo la strada verso valle è sbarrata da un salto e una cascata di ghiaccio. Le pelli non mi attaccano più e proseguo altri 100 metri in salita a piedi sprofondando con tutta la gamba. Altra discesa e di nuovo siamo sopra un pendio ripido che sembra concludersi con l'ennesimo salto di roccia. Altra ripellata. (per fortuna abbiamo un rotolo di nastro adesivo altrimenti, a piedi sarebbe stata un'ora di fatica) e, finalmente, alla base del canalone Neri, vediamo tutto il percorso della val Brenta libero. Sono ormai le 5 passate e il buio si avvicina. Con magnifica sciata in polvere che ci fa dimenticare ogni disagio arriviamo nella piana  sottostante dove procediamo con lunghi tratti a spinta fino alla malga Brenta Alta dove ha nevicato meno e si intravedono vecchie tracce di sci. Rimane l'ultimo passaggio obbligato, le scale di Brenta, che individuiamo grazie alle tracce e al GPS arrivando finalmente alla stazione a valle della teleferica per il Brentei dove inizia la strada con ancora un pò di luce. Fa caldo e la neve collosa ci rallenta e dove la strada non è abbastanza pendente dobbiamo ancora spingere e pattinare. Arriviamo alla macchina in fondo alla val Brenta alle 19 con il buio. Avrebbe dovuto essere una gita tranquilla e, invece, siamo stati in giro più di 7 ore.

Arrivo in cima al Doss del Sabion e panorama verso la val Nardis

I pendii del Doss del Sabion e la Presanella

Arrivo in val Nardis tutta da tracciare



Rifugio 12 apostoli








Nelle promesse elettorali c'è sempre qualche fregatura



Ripido e faticoso tratto a piedi prima della bocca dei Camosci

Dopo la faticata nella neve profonda a raggiungere la bocca dei Camosci, per fortuna, decidiamo di non salire anche alla bocca d'Ambiez










Una valanga scende dalla cima Tosa di fronte a noi polverizzandosi nel salto nel vuoto

 Qui due immagini di 20 anni fa quando il pendio si faceva con gli sci ai piedi senza problemi










Sotto questo punto veniamo bloccati da un pendio troppo ripido e carico e decidiamo di tornare indietro fino allo spigolo del Crozzon










Sotto il canalone Neri 



In alto la cengia sotto il Crozzon dove abbiamo attraversato

Alla fine dell'interminabile piana a spinta, la malga Brenta alta

Il passaggio obbligato delle scale di Brenta

Alle 19, ormai al buio, alla macchina

Qui la traccia Wikiloc

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