Con lungo viaggio da Castelli ci portiamo a Prati di Tivo e partiamo con una nebbia fitta dopo aver elemosinato un moschettone per affrontare le ferrate. Dopo poco emergiamo dalla nebbia e appaiono le montagne dandoci più entusiasmo per salire. Conosciamo 3 quasi locali che ci danno qualche dritta. Uno di loro ha quasi 70 anni (è una specie di enciclopedia delle montagne) e sale tranquillamente al nostro ritmo: è bello pensare che, se tutto va bene abbiamo davanti ancora diversi anni di energie per fare le cose che ci appassionano. Giriamo sotto la parete nord del Corno piccolo ammirando le bellissime placche per la ferrata Ventricini. E' attrezzata con strutture nuovissime in inox e dei chiodi detti a coda di porco per far passare la corda per cui si riesce a procedere veloci assicurati e senza moschettoni. Finita la Ventricini, dopo un tratto ripido e faticoso, attacchiamo la Danesi, sempre attrezzata allo stesso modo, ma molto più spettacolare nei tratti di attraversamento delle placche. In cima incredibile panorama a 360 gradi, dall'Adriatico in lontananza alle 2 vette del Corno grande. In discesa prendiamo la normale, risaliamo faticosamente sotto la sud del Corno Piccolo e scendiamo al rifugio Franchetti. Ci ritroviamo con le persone conosciute in salita (che hanno fatto una via sulla nord (anche il settantenne)). Scendiamo assieme e su loro consiglio concludiamo la giornata a Intermesoli con un'ottima cena in compagnia al ristorante Venacquario promettendoci di incontrarci per altre gite.
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