Erano anni che per un motivo o per l’altro non riuscivo ad
andare in cima al Cevedale: una volta abbiamo dormito a malga mare in camper e
la mattina dopo pioveva, una volta ci siamo arresi poco sotto la cima per un
nebbione che lasciava pochi metri di visibilità, una volta in pieno inverno,
con pericolo valanghe, sono arrivato sulla cresta della Zufall e sono sceso per
non fare un traverso che mi sembrava troppo azzardato, un’altra, sempre in
pieno inverno siamo arrivati molto tardi sulla Zufall e abbiamo deciso di non
perdere tempo ad andare anche sul Cevedale per non rischiare di tornare col
buio.
Questa volta con la strada chiusa a Malga Prabon per
discutibili motivi di sicurezza (la strada è chiusa per pericolo frane dall’anno
scorso e l’hanno perfino chiusa con una stanga col risultato di trasformare il
pericolo di prendere un sasso sul tetto della macchina in quello di prenderlo
direttamente sulla testa; inoltre, visto che a piedi si va più piano che in
macchina, il tempo di esposizione al pericolo aumenta) e l’incertezza del
comportamento del ginocchio non ero
proprio sicuro di arrivare in cima e soprattutto di scendere senza danni.
Invece tutto bene. In 4 ore siamo arrivati in cima senza troppa fatica e senza
danni. Siamo anche andati e venuti a piedi dalla Zufall per goderci la
bellissima cresta. Nonostante il giorno lavorativo gente ovunque. Tantissimi
salivano dal Larcher, una fila dal Casati e dal Corsi e sulle cime intorno
(Palon della Mare, Vioz, Pasquale), gente ovunque. Buona anche la discesa: all’inizio
a tratti non era ancora completamente trasformata, sotto i 3000 firn perfetto,
poi, sopra malga mare, sciata di sopravvivenza alla ricerca delle ultime lingue
di neve. Una grande giornata e la voglia di sciare sempre più potente!
Vioz dalla vedretta rossa
Sopra l'invitante canale del Giner e sotto il Vioz
Prima apparizione del Cevedale
Traverso ripido e ghiacciato lungo il sentiero estivo prima del pian Venezia
File di scialpinisti dal Larcher
Sopra il Cevedale, Sotto Palon della Mare e Vioz
Sopra il San Matteo, sotto il Tresero
Il Gran Zebrù
Il rifugio Casati e, sotto, in lontananza il lago di Resia
Verso la Zufall
Sotto, particolare del Gran Zebrù
In lontananza, il Brenta
Innevamento da fine maggio a malga mare
Cima Pontevecchio
Ultimo tratto di sciata di sopravvivenza. Sotto l'accesso alla vedretta rossa, ormai da fare a piedi.
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