sabato, aprile 25, 2015

Corno della Paura

E in effetti, questa mattina, il Corno mi faceva un po’ di paure: innanzi tutto paura di aver comprato una bici troppo pesante per le mie possibilità e di arrivare in cima distrutto al punto di non divertirmi più in discesa, come quando, qualche anno fa, giravo con una Cannondale che mi aveva tolto il piacere di andare in bici in compagnia. Poi anche paura di bucare le gommone, di non riuscire a riparale e di dover fare una scarpinata terribile per arrivare al furgone. (Sarà bene che provi a smontare una gomma in garage …)

Invece tutto bene: sono salito tranquillamente al passo degli altri ignorando gli scatti e cercando di risparmiare il più possibile le energie (conscio che 1400 metri di dislivello su asfalto non sono il terreno migliore per una FAT) e, alla fine, sono arrivato in cima alla salita quasi riposato e comunque in ottime condizioni per godere appieno la discesa. C’era anche qualche macchia di neve per provare le ruotone: si passa bene ma, comunque, rimango dell’idea che sulla neve si va con gli sci! Sulla discesa sconnessa, all’inizio, ho faticato non poco a tenere il ritmo dei biammortizzati. Poi ho abbassato la pressione delle gomme e sono diventato competitivo anche in velocità. Grande soddisfazione invece sui tratti ghiaiosi e di sassi smossi dove la FAT dà sicuramente il meglio di se permettendo di scendere in velocità e con ben maggiore sicurezza.










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