Approfittando del caldo della stagione, questa mattina sono andato più in alto. Nessun problema di temperature ma, in compenso, ho trovato alcuni tratti del percorso della 100 Km dei forti bloccati perchè si sovrapponevano alle piste. Per fortuna era presto, non passava nessuno, la neve portava e sono riuscito a salire senza smontare. Più avanti ho anche incrociato dei trattori che portavano in giro la neve sparata nel disperato tentativo di poter far fare a tutti costi uno sport che quest'anno sembra decisamente obsoleto. Mancano i soldi per i medici del pronto soccorso, ma sciare è una priorità e, costi quello che costi, tutto deve essere pronto per il Natale! Passato passo Coe, dove hanno anche realizzato una striscia bianca per chi non può rinunciare al fondo, dopo malga Zonta, l'ambiente cambia e non si vede più nessuno. Sulla strada c'è una spolverata che non si capisce se sia brina o qualche fiocco di neve venuto da chissà dove. Nelle valli si vede la nebbia e lo smog e guardarli dall'alto fa sentire dei privilegiati. Poco sotto la bocca di Valbona attraversa un gruppo di camosci: anche loro, probabilmente quest'anno si godono l'inverno mite. Non ci sono più i colori autunnali e il paesaggio ne risente, però le condizioni per andare in bici sono più che godibili, forse meglio che con la calura dell'estate.
Cima del Toraro.
Sotto, a destra, in secondo piano, Cima Portule.
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