giovedì, novembre 17, 2016

Casale

Oggi dovevamo essere in 3 poi, mi sono ritrovato da solo. Allora, rapido cambio di bici e di programma. Dalle Sarche ho risalito la gola di Toblino e, poi, da Ranzo sono andato a Deggia per godermi la ciclabilità del sentiero appena ripulito dai sassi. In questo senso non si smonta mai e, anche sulla risalita, con un colpetto di motore, si riesce a restare in sella. Anche questa volta sulla cengia ho incontrato i camosci. Con la e-bike però, questo è un giretto e, allora, arrivato a Comano, invece di rientrare dal passo della morte, ho pensato di salire verso il Casale. Il tempo freddo e nebbioso non invitava, ma avevo consumato solo mezza batteria. Poi sono stato premiato. Verso i 1400 sono sbucato dalle nebbie e sopra c'era un bel sole tiepido che mi ha invitato a salire in cima a godermi il panorama con il mare di nubi. Poi ho attraversato sotto il Brento per i bei sentieri fino a San Giovanni dove sono rientrato nella nebbia gelida. Ho continuato la discesa per il bellissimo 425, ma non ho osato la discesa diretta verso Ceniga. C'erano minacciosi cartelli "Only by foot" e non avevo voglia di una molto probabile lunga camminata. Quindi sono rientrato sull'asfalto, giù a Mandrea, poi per mulattiera a Laghel (con un brevissimo tratto a piedi) e di li, con breve risalita e discesa ripida al ponte romano di Ceniga. Per il rientro, già abbastanza provato, ho apprezzato moltissimo l'aiuto del motore che mi faceva affrontare in scioltezza le numerose risalite sotto il Brento. Alla fine un bel girone con quasi 6 ore in sella e tanti tratti tecnici.







 Val d'Ambiez
 Paganella e valle di Molveno
 Verso Baldo e Altissimo che non emergono dalle nuvole
 Le 3 Cime
 Il Carè Alto
 Il Brento e la valle dei laghi nelle nebbie
 Nei pressi della partenza della ferrata del rampin
Qui la traccia Wikiloc e GPS

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