giovedì, maggio 25, 2017

Panarotta

Dopo 5 giorni che non usavo la bici elettrica l'ho apprezzata moltissimo: anche se provato dagli eccessi dei giorni precedenti, sono salito rilassato nel fresco del mattino della val dei Mocheni arrivando tranquillo alla Bassa quasi senza accorgermi. Poi abbiamo voluto provare il sentiero che sale ripido alla cima della Panarotta per noi da fare tutto a spinta con le bici normali. E' entusiasmante fare in modalità turbo praticamente tutta la salita (ovviamente questa volta con un considerevole sforzo). Poi, quasi casualmente, partendo dalla pista da fondo abbiamo imboccato un sentiero fantastico a fondo morbido che merita di diventare un classico fino ai Compi. Di lì, grazie alla preziosa informazione di un locale, dopo un breve tratto di bosco ripido, abbiamo trovato la degna prosecuzione fino a Falesina. Non contenti, siamo risaliti verso Vignola per cercare un sentiero visto nella precedente esplorazione. Purtroppo siamo stati puniti per la nostra ingordigia e siamo incappati in un cantiere forestale che ci ha costretti ad una faticosa risalita a spinta. Non ancora sazi, ad un maso abbandonato abbiamo riprovato a scendere direttamente su un sentiero non più tenuto e anche qui siamo stati costretti ad un'ancora più faticosa risalita a spinta. Al terzo tentativo è andata meglio. Un bellissimo sentiero su forte pendenza fino agli Assizi è stata la degna conclusione di una discesa che merita di diventare un classico. (Molto, molto più bella della val del Diaol)




 Van Spitz







 In cima alla Panarotta




 Sulla cresta della cima Esi


 Dei lavori forestali interrompono il nostro sentiero e ci costringono ad una faticosa deviazione


 Finalmente in vista del Castello


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