Avevo già fatto questo giro anni fa con la vecchia
Specialized con i w-brake e volevo
ripeterlo con la FAT, un po’ per vedere se sarebbe stato più ciclabile, un po’
per testare le famose possibilità su neve del mio nuovo mezzo. Siamo partiti
dal posteggio della Valcava, come in inverno, quando si va a godersi la polvere
nei boschi del Gronlait. Con una lunga
traversata, siamo passati sopra i Kaiserwiesen, e poi abbiamo imboccato
la strada che sale da Roveda per andare a prendere il sentiero quasi
interamente ciclabile che sale alla Bassa. Si attraversano boschi di larici
radi con prati verdissimi resi ancora più belli dalla luce radente della
mattinata serena. Ad ogni curva si ricordano i punti in cui d’inverno si
attraversa la strada dopo stupende discese in polvere. Dalla Bassa si inizia a
scendere lungo il bellissimo sentiero che attraversa verso il rifugio Serot.
Sono ancora visibili i danni dell’inverno precedente: tantissimi schianti e
alberi sradicati. In breve si raggiunge la valle che sale alla Portela: sono
500 metri di dislivello quasi completamente a spinta ma, comunque, non troppo
faticosi. Al passo ci aspetta una vipera che cerca disperatamente di trovare un
buco per nascondersi. Un attimo di
riposo e iniziamo la discesa. L’inizio non è molto ciclabile, anzi, bisogna
fare attenzione a non scivolare anche portando la bici! Il primo approccio con
la neve non è buono: mi aspettavo ingenuamente di spigolare con le gomme come
con gli sci ma, invece, su un canale neanche troppo ripido le gomme non fanno
assolutamente presa e, per attraversarlo,
non c’è che procedere a piedi nella neve (per fortuna non dura) piantando il
manubrio come fosse una picozza. Sui tratti di sentiero sassoso la FAT da
l’abituale sicurezza, ma non appena si attraversa la neve, anche su tratti non
troppo ripidi, le gomme non tengono. Di scendere dritto per i canali innevati
come nelle mie fantasie non se ne parla neanche. Forse non è il tipo di neve adatto o forse non
sono abile ma la prima prova della FAT sull’elemento per la quale pare sia nata
non è stato di sicuro entusiasmante. Direi che l’asfalto, che è l’elemento per
il quale credevo fosse meno adatta, è dove mi ha stupito di più in positivo. Forse
bisognerà provare anche su altri tipi di neve, comunque rimango dell’idea che
la neve è fatta per gli sci! In ogni caso, usciti dalla neve, il sentiero è stato bellissimo
e, abbiamo anche trovato una nuova discesa più che significativa fino al
Fersina. La val dei Mocheni è bella per sciare, ma anche in bici ha il suo
significato!
La salita alla Portela non è propriamente ciclabile: si sale in sella veramente poco, però si riesce a spingere la bici senza doverla caricare sulle spalle e, quindi, si sale senza troppa fatica.
A quota 2150, fuori dalla vegetazione e lontano dall'acqua, una vipera.
La prima parte della discesa non è molto ciclabile neanche con la FAT e, anzi, bisogna stare attenti a non lasciarla cadere dai pendii ripidi o, peggio, non rotolare giù assieme alla bici.
La sensazione della guida sulla neve non è esaltante.
Sotto la situazione della neve al 21 giugno dell'anno scorso. Tristissimo ....
Qui la traccia gps
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