giovedì, maggio 21, 2015

Fricca

Dopo il lavoro del dentista del giorno prima mi aspettavo una notte insonne e un giorno di riposo sul divano con borsa del ghiaccio sulla guancia dolorante. Invece, misteriosamente, il dolore tanto temuto e atteso non si è visto. Ho dormito benissimo e la mattina mi sentivo perfettamente. Mi è stato raccomandato di non fare sforzi ma stavo così bene che non potevo stare a casa sul divano e, allora, ho deciso d fare un giretto con calma, la metà del mio standard solito. (Quindi, riposo).
Arrivato alla partenza sono partito sotto una pioggerellina gelida. Non dovrebbe durare molto, più avanti il cielo sembra già più chiaro .... poi un pò di acqua fresca sulla guancia gonfia non dovrebbe farmi male, sarà come mettere n pò di ghiaccio. Parto con molta calma, (viste le raccomandazioni) ma la ferita continua a non dare nessun fastidio e quindi, dopo un pò, senza accorgermi mi ritrovo al mio solito passo. La pioggia intanto si allontana e arrivo alla Fricca con addirittura qualche raggio di sole! Fa molto freddo e sono vestito quasi da inverno. Il sentiero è fradicio e mi godo l'aderenza della FAT. In valle, verso Levico, si vede già il nero della prossima piovuta e quindi scendo più veloce possibile nella speranza di evitare la seconda lavata di acqua fredda. A Caldonazzo, però, arrivano le prime gocce: pazienza, almeno sono in salita e non patisco troppo il freddo. Risalgo ai Campegreri vestito al massimo senza sudare e la successiva discesa verso Vattaro sotto la pioggia gelida è decisamente fresca. Arrivo al furgone completamente fradicio ma felice: nonostante il trattamento non esattamente da convalescente il dente sta ancora benissimo! Probabilmente mi ha fatto meglio che stare sul divano!



In alto la parete rocciosa tagliata dal percorso della stanga, in basso la cascata di Valimbach


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