Dopo la sfaticata su Tremalzo del giorno prima avevo pensato
a qualcosa di non troppo lungo e piacevole. Un “giretto” della storica guida
dei Margoni. Loro lo definiscono un itinerarioo di considerevole impegno fisico
ma i tempi e le bici sono cambiati e 1700
di dislivello e 56 km ormai sono un giretto di tutto riposo. Partiamo con
super calma da Trento alle 8 e 30 per aspettare un lavoratore e iniziamo il giro
quasi alle 10 sempre con grandissima calma. Dopo una serie di su e giù per
prati e boschi di larici fantastici con varie aggiunte al percorso originale
arriviamo all’ora di pranzo e facciamo il punto: abbiamo fatto una piccolissima
parte del giro e iniziamo a pensare di non riuscire a chiuderlo. Iniziamo a
cambiare il passo e, dopo aver perso mezzora in un tratto di sentiero
disastrato da lavori di posa tubi, ci sentiamo davvero ancora lontani.
Arriviamo agli impianti di Merano 2000 un po’ provati e Red decide saggiamente
di utilizzarli. Noi proseguiamo fino al Meraner hutte dove ci raduniamo e,
credendoci in cima, ci concediamo una pausa strudel. Non siamo in vetta: ad un
passo la strada diventa sentiero ma con fondo ottimo e, nonostante la pendenza,
quasi sempre incredibilmente pedalabile (almeno per le FAT). Si continua su e
giù in ambiente fantastico con la luce radente della sera che si avvicina. Alle
16 passate siamo sulla cima degli ometti. Red, con la discesa tecnica, come al
solito passa da ultimo ad abbondantemente primo e ci porta a valle per una
serie di sentieri uno più bello dell’altro. Con l’ultima salita della giornata
arriviamo a San Giacomo di Lavenna e la luce inizia ad essere scarsa. Poco dopo
proseguiamo al buio illuminati solo dal super frontale di Stefano e arriviamo a
san Genesio al furgone che è completamente buio. I 1700 metri della guida dei
Margoni, riveduti e corretti da noi, sono diventati 2200: un altro super giro!
San Genesio
Meltina
Cima Fiammante
La banda larga colpisce ancora: 200 metri di passaggio in trincea, solo Carlin ne esce ancora relativamente pulito.
Merano 2000
Meraner hutte, ottimo strudel.
Carrellino con air bag laterali: rispetto ai miei tempi ci sono delle attrezzature per portare i bimbi assolutamente impensabili
Ciò nonostante, anche allora si facevano cose interessanti tipo arrivare fino al rifugio Petrarca.
Sopra Sassolungo, sotto il Catinaccio
La cima degli ometti
Sopra la Marmolada, sotto il Sassolungo.
San Giacomo di Lavenna: ultima foto, poi abbiamo proseguito al buio fino alla macchina.
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