Dopo il giro di sabato la curiosità di andare sulla cima Tignalga era fortissima. Poi avevo trovato anche un sito in cui parlavano della discesa diretta dal versante opposto dal sentiero diretto n.254 (a puntini sulla Kompass). Guardando su google earth il sentiero appare ben visibile, e questo mi faceva sperare bene.
Commento di Robby:"Abbiamo percorso la salita lungo la Val Tignalga (sent. 257). Più che "impegnativa" ci è risultata impossibile visto lo stato in cui versa. Lunghi tratti a piedi, poco divertente. Visto il ritardo accumulato, siamo saliti sulla Tignalga e scesi dal 254: un'orgia di tornantini!" La salita dalla val Tignalga, grazie alle FAT, è stata impegnativa ma del tutto fattibile e visto l'entusiasmo con cui descrive a discesa, non si poteva non provare! Per chiudere degnamente il giro, poi, essendo saliti dal lago, ho anche pensato di chiudere con il sentiero n.123 della val Pura che scende a Limone. Stefano era disponibile, la giornata finalmente fantastica e allora via!
Commento di Robby:"Abbiamo percorso la salita lungo la Val Tignalga (sent. 257). Più che "impegnativa" ci è risultata impossibile visto lo stato in cui versa. Lunghi tratti a piedi, poco divertente. Visto il ritardo accumulato, siamo saliti sulla Tignalga e scesi dal 254: un'orgia di tornantini!" La salita dalla val Tignalga, grazie alle FAT, è stata impegnativa ma del tutto fattibile e visto l'entusiasmo con cui descrive a discesa, non si poteva non provare! Per chiudere degnamente il giro, poi, essendo saliti dal lago, ho anche pensato di chiudere con il sentiero n.123 della val Pura che scende a Limone. Stefano era disponibile, la giornata finalmente fantastica e allora via!
Partiti prima di Limone siamo stati subito superati da due ciclisti da corsa: Stefano non resiste alla tentazione di farsi tagliare l'aria e si parte subito con un tremendo scatto a freddo per entrare in scia: poi, per fortuna non corrono troppo e in un attimo ci "tirano a 30 km/h" lungo la gardesana fino alla partenza della salita per Tremosine. Saliamo tranquilli per asfalto fermandoci ogni tanto a fare qualche foto. A Tremosine deviamo per Semerio che si rivela una valida alternativa alla più nota salita per Vesio. Poi attraversiamo la valle di San Michele e, finalmente, abbandoniamo l'asfalto imboccando la vecchia militare per la val Tignalga: è la terza volta che la faccio quest'anno ma è sempre bello percorrerla con la FAT quasi ignorando il fondo che ha tratti è ridotto ad un torrente in secca! Prima del passo di Puria, si scende a destra per la stradina che porta alla cima Tignalga e inizia il tratto nuovo. Vista bellissima sole tiepido e comoda strada militare sotto cresta che ci porta fino a 10 metri sotto la cima sempre in sella e senza fatica. Se la discesa fosse all'altezza della salita sarebbe uno dei più bei giri del Garda. Mezzora di riposo al sole in cima, panino, giù la sella, e via per il sentiero a tornanti ben visibile dalla cima.
Qui un breve video dell'inizio della discesa
Il sentiero sarebbe bello e fattibilissimo e, forse, nel 2011 (data del commento di Robby) lo era anche.
Adesso è pieno di sassi spesso grandi anche per le ruote della FAT e la discesa risulta quasi sempre fattibile in sella ma è estremamente impegnativa e pericolosa soprattutto nel primo tratto dove, oltre al fondo terribile, c'è anche una notevole esposizione ed è meglio non pensare alle conseguenze di un eventuale volo. In ogni modo, con grande concentrazione e qualche pausa per riposare sono riuscito a scendere stando al 95% in sella e sono arrivato all'asfalto decisamente provato. (molto di più che in salita. Poi, abbiamo riattraversato la valle di San Michele e siamo andati a Vesio a rifornirci di acqua: in discesa è stato così caldo (per l'impegno del percorso) che sono arrivato disidratato. Poi abbiamo proseguito alla ricerca dell'ultima parte della discesa con qualche incertezza visibile nella traccia GPS. Altri 200 metri di risalita (dura) verso la bocca dei Sospiri e poi giù per il 123 verso Limone. E' stata la degna conclusione del giro. Un sentiero sconnesso (non come il precedente) con tratti ripidi ed esposti e pieno di salti fino al paese. Grande giro (anche se solo 2100 metri di dislivello e 56 Km), decisamente più impegnativo di quello che avevo preventivato.
Qui un breve video dell'inizio della discesa
Il sentiero sarebbe bello e fattibilissimo e, forse, nel 2011 (data del commento di Robby) lo era anche.
Adesso è pieno di sassi spesso grandi anche per le ruote della FAT e la discesa risulta quasi sempre fattibile in sella ma è estremamente impegnativa e pericolosa soprattutto nel primo tratto dove, oltre al fondo terribile, c'è anche una notevole esposizione ed è meglio non pensare alle conseguenze di un eventuale volo. In ogni modo, con grande concentrazione e qualche pausa per riposare sono riuscito a scendere stando al 95% in sella e sono arrivato all'asfalto decisamente provato. (molto di più che in salita. Poi, abbiamo riattraversato la valle di San Michele e siamo andati a Vesio a rifornirci di acqua: in discesa è stato così caldo (per l'impegno del percorso) che sono arrivato disidratato. Poi abbiamo proseguito alla ricerca dell'ultima parte della discesa con qualche incertezza visibile nella traccia GPS. Altri 200 metri di risalita (dura) verso la bocca dei Sospiri e poi giù per il 123 verso Limone. E' stata la degna conclusione del giro. Un sentiero sconnesso (non come il precedente) con tratti ripidi ed esposti e pieno di salti fino al paese. Grande giro (anche se solo 2100 metri di dislivello e 56 Km), decisamente più impegnativo di quello che avevo preventivato.
Salita per Tremosine
Semerio e sullo sfondo la Tignalga
La valle di San Michele e, a sinistra, la Tignalga.
La salita della val Tignalga
La strada che porta in cima.
Qui abbiamo lasciato le bici, 10 m sotto la cima.
Malcesine e sotto, credo, il Cadria
Sotto la traccia verso la bocca di Fobia
Sotto, lo Stivo
Il terribile sentiero 254
Il 123 della val Pura per Limone
Qui la traccia GPS
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