Dopo oltre 20 anni di residenza a Villazzano e infiniti giri
in Marzola provando tutti i sentieri possibili sembra incredibile riuscire a
trovare qualcosa di nuovo. Eppure Red ci è riuscito. Partiti dal centro
commerciale del Cirè, immediatamente ci siamo trovati su un sentierino stretto
già impegnativo: abbiamo attraversato il Fersina su una passerella di legno
scivolosa e poi la ferrovia su una scalinata ripida e scivolosa. Poi con una
forestale più comoda siamo arrivati a Roncogno dove parte la ben nota strada
per il Cimirlo. Pausa alla fontana , su per la strada di Maranza e poi verso
Fontana di Gai. Evitiamo l’ultimo tratto ripido andando a prendere il sentiero
delle Pecore, bello e ciclabile anche in salita. Pausa agli stoi e poi le
ultime rampe che portano in cresta. Anche questa volta, seppur con le gambe
perfettamente riposate dal ritmo tranquillo della salita, non sono riuscito a
fare un trattino di 20 metri ripido e sconnesso dove mi sono bloccato anche con
la bici elettrica. (anni fa ci ero riuscito col titanio ….). Per il resto,
grazie all’aderenza della FAT, non si può di certo dire senza fatica, sono
riuscito a rimanere in sella. Un breve tratto in piano e siamo alla partenza
del 436. L’avevo già notato, ma siccome parte in un tratto ripido e roccioso,
non ero stato stimolato ad esplorarlo e l’avevo scartato come sicuramente non
ciclabile. Invece, dopo un primo tratto in cresta fino alla croce, il sentiero
evita il tratto più ripido e scende bellissimo. Ogni tanto qualche tornante
troppo stretto e qualche gradinata troppo ripida ci costringono a scendere ma
in complesso la ciclabilità è oltre il 90% ed è ben più facile dello standard
degli ultimi tempi. Alla fine un bell’itinerario che vale decisamente la pena
di ripetere, un’interessante alternativa (un po’ più difficile) alle più
conosciute Z del Chegul.
Gli stoi del Cheghul
In cresta, alla partenza del sentiero 436 per Susà
Sul 436
Il Doss dei Corvi
Qui la traccia GPS
E poi, visto che c'erano ancora un pò di ore di sole, sono andato in moto alla Sarche a godermi una ferrata del Dain con un clima quasi estivo.
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