giovedì, ottobre 08, 2015

Doss dei Corvi

Dopo oltre 20 anni di residenza a Villazzano e infiniti giri in Marzola provando tutti i sentieri possibili sembra incredibile riuscire a trovare qualcosa di nuovo. Eppure Red ci è riuscito. Partiti dal centro commerciale del Cirè, immediatamente ci siamo trovati su un sentierino stretto già impegnativo: abbiamo attraversato il Fersina su una passerella di legno scivolosa e poi la ferrovia su una scalinata ripida e scivolosa. Poi con una forestale più comoda siamo arrivati a Roncogno dove parte la ben nota strada per il Cimirlo. Pausa alla fontana , su per la strada di Maranza e poi verso Fontana di Gai. Evitiamo l’ultimo tratto ripido andando a prendere il sentiero delle Pecore, bello e ciclabile anche in salita. Pausa agli stoi e poi le ultime rampe che portano in cresta. Anche questa volta, seppur con le gambe perfettamente riposate dal ritmo tranquillo della salita, non sono riuscito a fare un trattino di 20 metri ripido e sconnesso dove mi sono bloccato anche con la bici elettrica. (anni fa ci ero riuscito col titanio ….). Per il resto, grazie all’aderenza della FAT, non si può di certo dire senza fatica, sono riuscito a rimanere in sella. Un breve tratto in piano e siamo alla partenza del 436. L’avevo già notato, ma siccome parte in un tratto ripido e roccioso, non ero stato stimolato ad esplorarlo e l’avevo scartato come sicuramente non ciclabile. Invece, dopo un primo tratto in cresta fino alla croce, il sentiero evita il tratto più ripido e scende bellissimo. Ogni tanto qualche tornante troppo stretto e qualche gradinata troppo ripida ci costringono a scendere ma in complesso la ciclabilità è oltre il 90% ed è ben più facile dello standard degli ultimi tempi. Alla fine un bell’itinerario che vale decisamente la pena di ripetere, un’interessante alternativa (un po’ più difficile) alle più conosciute Z del Chegul.

 Sul sentiero delle pecore

 Gli stoi del Cheghul

 In cresta, alla partenza del sentiero 436 per Susà




 Sul 436






 Il Doss dei Corvi

Qui la traccia GPS

E poi, visto che c'erano ancora un pò di ore di sole, sono andato in moto alla Sarche a godermi una ferrata del Dain con un clima quasi estivo.





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