Oggi avrebbe dovuto essere una bella giornata, invece,....
La mattina era tutto sereno e allora, per non girare sempre nei dintorni, ci siamo lanciati in Alto Adige in un giro che avevo già fatto 4 anni fa e ricordavo come bellissimo. Si parte da Albens, a sud di Bressanone e si prende una strada che in breve diventa sterrata e segue, sempre con pendenza piuttosto sostenuta, il corso di un torrente. Dopo avere passato alcuni masi e svariati guadi piuttosto impetuosi viste le piogge del giorno prima, si prende per un breve tratto la strada per il passo Erbe che subito abbandoniamo per una altra sterrata non meno ripida della precedente che, dopo un bel tratto di sentierino ci riporta sulla provinciale, Rinunciamo ad un'altro taglio che abbiamo fatto la volta precedente e che ricordavamo come molto fangoso e arriviamo per asfalto al passo Erbe disturbati da numerose moto e con un freddo preoccupante. Poi abbandoniamo l'asfalto e saliamo a malga Forcella dove ci facciamo un ottimo strudel. Il cielo verso la val Badia è sempre più nero e, infatti, non abbiamo ancora finito di mangiare che arriva il primo sguazzo. Dopo un pò passa ma ci lascia il terreno fradicio e il successivo tratto tecnico pieno di radici e sassi lisciati dal passaggio è problematico. Solo con un tratto a spinta riusciamo a riscaldarci. Poi con un tratto di sentiero veloce e sterrate in prati fioriti con baite di legno riusciamo a scappare al temporale che pare si fermi in val Badia. Arriviamo al rifugio Genova addirittura con qualche raggio di sole. In giro però è ancora tutto nero e scappiamo veloci ignorando perfino il mitico kaisersmarren di malga Gampen. Non arriviamo neanche a malga Zannes che arriva un primo sguazzo corposo che evitiamo al riparo di una baita. Poi scendiamo per un bellissimo sentiero a malga Zanness e altra sosta per la terza piovuta. Ripartiamo alla volta di santa Magdalena bagnandoci per la strada fradicia e, poco prima della famosa chiesetta arriva il quarto temporale che evitiamo in un provvidenziale ristorante dove ci facciamo una pasta alla pastora e un oretta di attesa prima che smetta di piovere. Ripartendo fa molto freddo e con l'acqua che ci si tira su con le ruote è come se stesse piovendo. A san Pietro, ci riscaldiamo con una provvidenziale contropendenza e, sorprendentemente, qui e per tutto il tratto successivo la strada non è più bagnata. Dopo l'asfalto finisce e si prende un bellissimo sentiero nel bosco con un bel tratto tecnico (incredibilmente asciutto) fino a Teis. Poi per forestale si cala fino al punto di partenza.
Un bel giro, peccato però farlo sempre con l'ansia del temporale e un freddo che non fa pensare che tra 3 giorni dovrebbe iniziare l'estate.
Alla fine 58 km e 2240 metri di dislivello e, alla faccia di chi dice che con la bici elettrica non si fa fatica, mi è sembrato molto meno impegnativo del giro della 100 Km di ieri.
Nei vari guadi gonfiati dalle piogge ci bagnamo i piedi già in salitaSass da Putia con un attraente canalino: sarà sciabile?
Grola invadente che cerca di rubarti lo strudel. (non le basta un pezzettino)
Qui diventiamo consci che difficilmente sfuggiremo ad una lavata gelida.
Righe di pioggia verso Plan de Corones
In fuga dal temporale
Al passo sopra il rifugio Genova.
Cervi nel recinto di malga Zannes
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