Oggi dovevo essere alle 6 e 30 a Bolzano. Visto il tempo, se non fosse per l'impegno avrei dormito ma, visto che ero lì, alle 7 ero già in sella. Aveva appena finito di piovere e il bosco trasudava di umidità. Gli 8 duri km per salire al Colle ho sudato in modo incredibile. Poi più in alto era più freddo e anche salendo la maglietta fradicia non dava una buona sensazione. Quando si arriva al colmo il paesaggio si fa molto più piacevole e i boschi ripidi lasciano il posto a prati curatissimi e a qualche bel maso. Arrivato dopo Nova Ponente uno scroscio di pioggia mi ha costretto a fermarmi (per fortuna al coperto) e mi ha convinto a ridimensionare i programmi. Sperando in una schiarita pensavo di arrivare al Lavazzè, poi al passo di Pampeago e, magari anche a Obereggen e poi a Carezza. Appena ha smesso ho deciso di abbassarmi velocemente per la val d'Ega: a 1400 metri non era per niente piacevole prendere l'acqua. Ho perso tutta la quota faticosamente guadagnata su asfalto ma, d'altra parte, il terreno era così fradicio che non era il caso di cercare sentieri. Bella la ciclabile della val d'Ega e anche la vecchia strada che permette di evitare le gallerie. (E' chiusa, ma superando in modo un pò laborioso una grossa frana, si riesce a passare.)
Sopra il Colle, sotto si intravede lo Sciliar
Sotto si intravede Bolzano
La torre panoramica del Colle da cui ho fatto le foto precedenti
Prati per arrivare a Nova Ponente
Scendendo la val d'Ega per la vecchia strada abbandonata.
Qui la traccia GPS
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