lunedì, ottobre 16, 2017

Selvaggio Blu - preparazione

Quando Red ha proposto Selvaggio Blu ero molto scettico: lunghe camminate, zaini pesanti, niente acqua .... poi, come al solito quando si tratta di un'avventura mi sono lasciato convincere. Quando poi anche Gian ha chiesto di aggregarsi se ne sono andati i dubbi: si va. Partiti domenica pomeriggio, abbiamo traghettato da Livorno ad Olbia (ovviamente dormendo all'aperto sul ponte per abituarci) e ci siamo portati in zona per iniziare la preparazione degli approvvigionamenti durante il trekking. Prima scendiamo a Cala Sisine prima in furgone e l'ultimo tratto in bici per nascondere acqua e scatolame che raggiungeremo dopo 4 giorni di cammino e, poi, risaliamo fino al Golgo per scendere a piedi a cala Goloritze a nascondere le provviste e le due corde da 60 metri che raggiungeremo dopo due giorni. Col buio ci portiamo in furgone a Santa Maria Navarrese (punto di partenza della prima tappa) e troviamo il parcheggio della marina del porto (costoso: 12 euro/giorno) ma fornito di bagni e docce e che ci permette di lasciare il mezzo per 5/6 giorni in un luogo abbastanza custodito. Dopo un'ottima cena al ristorante Mac Puddu (sarà l'ultima decente per i prossimi giorni) andiamo a dormire nel furgone per l'ultima notte con un minimo di comodità. Il tempo è bello, non fa freddo, e le condizioni sembrano ottimali.
 Nebbia la mattina a Olbia
 Sosta di fronte al Gurrupu: sognamo di farlo dopo Selvaggio blu

 Discesa a Cala Sisine

 E' un peccato scendere tutti in furgone: Red si offre volontario per guidare e noi in bici


Un esempio del terreno dove dovremo camminare i prossimi giorni





















 A 2,5 km da cala Sisine la strada è chiusa (e, anche se non lo fosse, non sarebbe il caso di proseguire col furgone) e proseguiamo tutti in bici carichi di acqua e viveri






 Bellissimo bagno con temperatura da estate



 I maiali ci fanno capire che i viveri vanno nascosti in un posto inaccessibile che qui non è difficile da trovare.

 Risaliti al Golgo, scendiamo a piedi a cala Goloritze per nascondere corde e viveri















 Una capra si cimenta in passaggi impossibili: questa raggiunge i nostri viveri quasi ovunque
 Un gruppo organizzato attende l'approvvigionamento dal mare.






 Una frana lascia scoperta una placca liscia che sbarra l'accesso alla ferrata per cala Mariolu che ci piacerebbe provare







Per l'itinerario abbiamo fatto uso di questa traccia GPS (tratta da qui) e della guida del 2008




Nessun commento:

Posta un commento