venerdì, ottobre 20, 2017

Selvaggio Blu - Quarta tappa

Alle 3 di mattina vengo svegliato bruscamente dai compagni: piove! Mi sembra di essermi appena addormentato .... Raduniamo in fretta le nostre cose e le infiliamo negli zaini. Scappiamo verso la grotta del giorno prima alla luce dei frontali sul solito fondo di rocce taglienti e buchi dove è facile farsi male, ancora di più bagnate e scivolose di pioggia. Uno strano crampo mai sentito mi fa male alla gamba destra e mi rende ancora più difficile seguire i compagni. Quando arriviamo stendiamo stuoie e sacchi a pelo bagnati sul fondo polveroso per continuare a dormire raggiungendo nuovi vertici di sporcizia. Rimango sveglio a lungo ascoltando la pioggia e meditando sullo strano dolore che mi bloccava la gamba: se all'alba muovendomi lo sento ancora sarà impossibile andare avanti. Vedo cala Goloritze sempre più lontana. All'alba non piove: è tutto bagnato e umido, girano nuvole scure ma non piove. Mi alzo con cautela ma non c'è più traccia del male alla gamba destra: sembra a posto. Decidiamo di non tornare indietro a cercare la traccia originale ma di andare avanti per incrociarla più a nord. Scendiamo per tracce di sentiero sempre più evidenti quando, misteriosamente, ci viene incontro un gatto che si lascia addirittura prendere in braccio. chissà da dove viene ... Poco dopo una strada sterrata che va proprio nella direzione che vorremmo prendere e, dopo poco un gruppo con guide che si prepara a partire ci conferma che simo ritornati sul percorso giusto. Ci facciamo invogliare da un sentiero insolitamente buono che scende verso il mare. Incontriamo un altro gruppo con guida e apprendiamo che abbiamo fatto l'ennesimo errore: siamo scesi alla grotta del fico. Ci consoliamo col fatto che vediamo qualcosa di più, ma ci tocca risalire e abbiamo perso oltre un'ora. Faticosamente ci riportiamo in traccia e il meteo peggiora. Verso nord si vedono righe di pioggia e iniziano i primi tuoni. Alle prime gocce ci ripariamo sotto uno strapiombo provvidenziale e ci riposiamo per oltre un'ora in attesa che il forte temporale passi. Per fortuna riusciamo a ripartire: il terreno è bagnatissimo e ci aspettano il passaggio di quarto grado e un paio di doppie. Il passaggio è esposto e viscido, ma incredibilmente attrezzato  con una catena e le doppie non danno problemi e, alle 5 arriviamo a cala Sisine: ce l'abbiamo fatta. Troviamo riparo sotto le rocce per la notte e andiamo a recuperare acqua e viveri dal deposito preparato 4 giorni prima che, per fortuna, troviamo intatto. Dopo un bagno fantastico passiamo un'ottima notte convinti di aver quasi finito: l'ultima tappa dovrebbe essere un semplice trasferimento.

 Sveglia alle 3 per correre nella grotta a ripararsi dalla pioggia












 Strano incontro



 Gruppo organizzato che riceve rifornimenti


























 Discesa nei pressi della grotta del fico per errore






























































 Riposo sotto uno strapiombo al riparo dal temporale


Segni del passaggio sotto le ramaglie








 Attraversamento di un'enorme frana piuttosto recente









 Passaggio di quarto grado bagnato ma fortunatamente attrezzato


































 Gruppo organizzato che ha concluso il trekking a cala Sisine e viene prelevato dai gommoni


 Arrivo a cala Sisine e recupero del secondo deposito di acqua e viveri per fortuna intatto. Ormai ce l'abbiamo fatta.

 Un bel bagno per ripulirci dal fango della grotta della notte precedente







 Ci prepariamo ad un bivacco umido



 Ma, sorpresa, troviamo una tenda con materasso e coperte asciutte.

Qui la traccia Wikiloc

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