Ci si alza per comoda forestale innevata fino dalla partenza (quest'anno ancor per poco) fino ad un ampio alpeggio dove appare la cima, lontana e rocciosa. Poi dopo un ampio traverso a sinistra siamo salite per pendii sempre più ripidi e ghiacciati (in un paio di punti quasi al limite per i rampant) fino ad una sella dove si trova il rifugio degli angeli. Poi ancora un lungo traverso per salire in un ampio anfiteatro e. con breve tratto a piedi, ci si affaccia al grande ghiacciaio del Rutor. Un ultimo pendio e ci si porta sulla cima invernale del Rutor raggiungibile sci ai piedi. La vera cima, rocciosa, poco più alta, presenta un beve tratto di arrampicata molto esposto su rocce lisce con appigli rovesci, per me non molto piacevole in discesa senza corda. In discesa abbiamo poi attraversato ad una sella sotto lo Chateau Blanche che, visto che non era troppo tardi, abbiamo salito per facile cresta. Bellissima la discesa verso Planaval: dopo un primo tratto compattato da vento, un lunghissimo pendio di polvere su fondo compatto, poi firn fin fino alla strada che porta a Planaval. Purtroppo quest'anno, dato lo scarso innevamento, gli ultimi 100 metri di dislivello abbiamo dovuto farli a piedi, ma questo non ha tolto nulla a questa splendida traversata.
Gli appartamenti Seconda stella a destra dove abbiamo dormito: ottimo rigelo al mattino: -4°C
Appare il Rutor, lontano e roccioso
Tratti ripidi ancora ghiacciati
Il Gran Paradiso
Il rifugio degli Angeli
Il Gran Combin
Il Cervino in lontananza
Il ghiacciaio del Rutor
Sullo sfondo il Monte Bianco
Sulla cima invernale
La ripida ed esposta parete per salire sulla testa del Rutor
Bianco
Gran Jorasses
Cervino
La Grivola
Il dente del Gigante
Il Monte Doravidi
Alla sella fra Doravidi e Chateau Blanche
Doravidi
In cima allo Chateau Blanche
La fantastica discesa a Planaval
Da qui a piedi sulla strada
Planaval
Il ghiacciaio della discesa fotografato all'alba del giorno dopo
Traccia,
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