Prima prova: da Sportler a casa: senza fatica si accelera immediatamente a 25 km/h poi se ne va l'aiuto e si ha immediatamente l'impressione di un mezzo pesante e poco scorrevole. Per andare in piano non è di certo competitiva con la bici da corsa. In compenso, anche su qualsiasi salita si riesce ad arrivare alla velocità massima e si riesce a fare pendenze impensabili.
Seconda prova: Vigolo Doss del Bue e discesa dal Centa. Laura alla guida, io con la Cube 29". Anche con il grado di aiuto minimo Laura mi segue tranquillamente e in 20 minuti da Vattaro siamo a doss del Bue. Proseguiamo per i Frisanchi e, dopo il paesino, affrontiamo la rampa quasi al limite della pedalabilità (anche visto il fondo disastrato dalle ultime piogge). In modalità turbo Laura parte con uno scatto da professionista per me impensabile. La seguo con la corona piccola e, poco prima della fine della salita la trovo a piedi impiantata. Non è riuscita a gestire la potenza del motore e ha fatto slittare la ruota. Provo io: riparto tranquillamente sul 25% di pendenza e arrivo in cima con la sensazione di pedalare in piano. In discesa, poi, oltre la Fricca, Laura è un pò incerta. Provo a sgonfiare un pò le gomme e la vedo subito molto meglio. Alla fine concludiamo il giro in un tempo impensabile per Laura anche se si lamenta che comunque si fa fatica.
Terza prova: anche se per me è un pò piccola sono molto curioso di provarla e soprattutto voglio verificare il discorso della fatica. Giro in pausa pranzo, partenza da casa con caldo asfissiante. Salgo verso Vigolo: all'inizio, in modalità eco (aiuto minimo) vedo che, spingendo un pò, riesco tranquillamente a tenere i 25 km/h. Prima del bivio per le Novaline, giro a sinistra per la vecchia mulattiera militare supersconnessa che sale verso l campagna della Rosalpina. Sempre con il minimo aiuto e sempre spingendo potentemente con le gambe salgo a oltre 10 km/h. Con le mie bici 10 Km/h sono quasi impensabili. Aumentando l'aiuto arrivo anche a 15 Km/h e supero gli ostacoli a gran velocità mettendo a dura prova la forcella un pò economica. in 10 minuti sono ai Bindesi. (di solito non bastano 15). Proseguo sulle rampe al limite della pedalabilità (per pendenza e fondo) verso le 4 strade e provo anche il turbo. Pur sempre spingendo energicamente si ha la sensazione di volare salendo a velocità fino ai 15 km/h con grande divertimento. Poi raggiungo il forte di Valsorda e scendo. In discesa la bici è abbastanza stabile (per la sua categoria). Su asfalto in discesa è bella scorrevole e, pedalando un pò, supero i 60 km/h. Decisamente divertente e, come ha detto Laura, non è come andare in moto: si suda decisamente solo che si sale a velocità impensabili per le proprie possibilità fisiche e la salita non darà soddisfazione, ma è divertente come la discesa!
Quarta prova: altra pausa pranzo con 32 gradi all'ombra. Il giorno prima ho fatto la cima Tuatti, il giorno successivo sono ancora libero e, quindi, con il pretesto che devo risparmiare energie, posso andare in e-bike. Salgo fino a Valsorda in modalità eco. Spingendo energicamente, mai sotto i 20 Km/h. (Un passo per me impensabile anche in bici da corsa). Poi abbandono l'asfalto e su verso Forte Fornas. Sulle rampe mi pare di rallentare e quindi aumento il grado di aiuto salendo ad una velocità inimmaginabile: addirittura devo rallentare sui tornanti. Prima del forte prendo lo sconnesso sentierino della 60 Km della Vigolana con il massimo aiuto ad una velocità da discesa e, poi, rientro per sentieri alla piana di Vigolo e per asfalto a casa. Anche se la bici non è della mia taglia mi sono divertito troppo. Ho deciso che me la devo comprare. A questo punto c'è solo un dubbio: meglio una front come questa (un pò meno performante in discesa ma ancora quasi trasportabile sulle spalle) o una FAT o una Full più pesanti ma sotto ogni aspetto più divertenti? In salita non si sente la necessità di aderenza di una bici all-mountain perchè ci sono potenza e velocità in eccesso, ma in discesa ...
Quinta prova: giro della val dei Mocheni con Laura, io con la Carraro. Saliamo dalla ciclabile senza problemi e poi dalla Valcava e arriviamo ai prati imperiali col mio passo tranquillamente in un paio d'ore. 20 Km e oltre 1200 metri di dislivello con 2 tacche su quattro della batteria. Laura è un pò provata per la sella: bisognerà cambiare un pò l'assetto o, forse, proprio il tipo di sella. Sosta all'agritur con tagliatelle ai funghi, riposo al sole e ripartiamo per Kamauz, Tingherla, Panarotta e Compet. Qui siamo indecisi se scendere dal sentiero verso Levico. o rientrare per asfalto dal Vignola. Laura è piuttosto provata dalle 3 ore effettive di pedalata e, quindi, per evitare incidenti per la stanchezza, decidiamo per la seconda alternativa e caliamo comodamente a valle. Alla fine 51 Km e oltre 1500 metri di dislivello consumando 3 tacche su 4 della batteria. (La batteria dura di più della resistenza in sella di Laura).
Sesta prova: Casa-Cimirlo-Roncogno-Pergine-Levico con Anna (di solito non esattamente propensa alla fatica) 26 Km tenendo il mio passo e consumando una sola tacca di batteria senza una goccia di sudore. (lei)
Quinta prova: giro della val dei Mocheni con Laura, io con la Carraro. Saliamo dalla ciclabile senza problemi e poi dalla Valcava e arriviamo ai prati imperiali col mio passo tranquillamente in un paio d'ore. 20 Km e oltre 1200 metri di dislivello con 2 tacche su quattro della batteria. Laura è un pò provata per la sella: bisognerà cambiare un pò l'assetto o, forse, proprio il tipo di sella. Sosta all'agritur con tagliatelle ai funghi, riposo al sole e ripartiamo per Kamauz, Tingherla, Panarotta e Compet. Qui siamo indecisi se scendere dal sentiero verso Levico. o rientrare per asfalto dal Vignola. Laura è piuttosto provata dalle 3 ore effettive di pedalata e, quindi, per evitare incidenti per la stanchezza, decidiamo per la seconda alternativa e caliamo comodamente a valle. Alla fine 51 Km e oltre 1500 metri di dislivello consumando 3 tacche su 4 della batteria. (La batteria dura di più della resistenza in sella di Laura).
Sesta prova: Casa-Cimirlo-Roncogno-Pergine-Levico con Anna (di solito non esattamente propensa alla fatica) 26 Km tenendo il mio passo e consumando una sola tacca di batteria senza una goccia di sudore. (lei)
Qui sotto le caratteristiche.
| Tipologia | e-Bike |
|---|---|
| Peso | 19,7 kg |
| Telaio | E-Aspect Contessa 700 / 6061 Alloy w/ double butted tubing |
| Forcella | Rock Shox XC30 27.5", Solo Air, Poploc Lockout / reb. Adj., 100mm travel |
| Attacco manubrio | Syncros M2.5 |
| Serie sterzo | Ritchey Logic Zero semi Integrated |
| Manubrio | Syncros M2.5, 680mm, 31.8mm, flat 9° |
| Cannotto sella | Syncros M2.5, 31.6mm |
| Sella | Aspect VL-1423 |
| Movimento centrale | Bosch |
| Guarnitura | FSA MTB e.bike, 17 T |
| Catena | KMC X10 |
| Gruppo/Cambio | Shimano Deore RD-M610-L GS, 10 Speed |
| Pacco pignoni | Shimano CS-HG50-10, 11-36 T |
| Leve cambio | Shimano Deore SL-M610, Rapidfire Plus / 2 way release, w/gear indicator |
| Freni | Shimano BR-M447 Disc |
| Leve freno | Shimano BL-M445 Disc |
| Cerchi | Syncros X37 650b Disc, 32h |
| Raggi | Sapim double butted |
| Mozzi | Formula CL51(front), Shimano FH-RM 35 CL (rear) |
| Coperture | Schwalbe Rocket Ron, 27.5 × 2.25 |
| Pedali | Wellgo C-128 |
| Motore | Bosch Performance 250w System w/ 400wh Battery, Intuvia display |
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