Venerdì pomeriggio libero ma l'alta pressione se ne sta andando: dopo il caldo torrido dei giorni scorsi non abbiamo nessuna paura di prendere una lavata e, anche se al ritrovo a Trento diluvia non ci preoccupiamo. Alla partenza, a Pinè, invece è tornato il sole e fa ancora caldo e umido. Arriviamo in cima fradici di sudore pedalando il più possibile anche sul sentiero finale ma niente temporale. In compenso, in direzione Brusago il cielo è decisamente nero e si sente già qualche tuono. Meglio affrettarsi: male che vada ci fermiamo ad aspettare che smetta di piovere davanti ad una fetta di torta al passo del Redebus. La discesa sconnessa e piena di sassi mobili alla malga Combrancoi in FAT è un vero godimento. Poi scendiamo per asfalto alla malga Pez (il sentiero lo ricordo come molto poco ciclabile) e da lì, prima per forestale, poi per sentiero tecnico ideale per la FAT, al passo. Il temporale si è spostato e, allora, via verso la malga Stramaiola per una forestale asfaltata che sale con pendenze piuttosto comode. Dalla malga parte una bella sterrata (che non avevo mai fatto) che gira stando quasi sulle curve di livello e porta poco sotto il rifugio Tonini, dove parte la teleferica. Qui la forestale finisce ma prosegue un sentiero (per noi assolutamente non ciclabile se non per brevi tratti) con le indicazioni Pinè bike. (I biker di Pinè devono essere ad un livello superiore ....). Finito il sentiero, ci si riporta su una forestale che con tratti ripidi e cementati scende veloce a Brusago. Il terreno è bagnato dal temporale, ma noi neanche una goccia fino al furgone. Un altro bel giro!
Siesta alla malga Combrancoi
Insolita visione del rifugio Tonini
Qui la traccia gps
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