venerdì, settembre 11, 2015

Cima Marzola


Venerdì pomeriggio libero, gran voglia di fare un giro dopo un giorno e mezzo di fermo ma devo anche risparmiare energia per il fine settimana e, poi, preso da ingordigia, ho fatto un pranzo troppo abbondante per fare troppi sforzi. Allora: bici elettrica. Parto da casa con calma, con l'aiuto minimo e, senza spingere più di tanto al Cimirlo ho già guadagnato 5 minuti sul mio miglior tempo di sempre e mi pare di aver digerito. Proseguo aumentando la spinta e prendo il bivio per fontana dei gai sempre con l'aiuto minimo e in 44 minuti sono alla casetta. Al tornante sopra aumento di un grado l'aiuto (ho ancora 3 tacche di batteria) e arrivo senza sforzo al Chegul, Qui il fondo peggiora e ci sono delle rampe per me quasi sempre impossibili con una bici normale. Metto in modalità turbo e salgo tranquillamente anche su fondo irregolare e pendenza intorno al 30% anche se con un certo sforzo.
Poco prima della fine della rampa un tratto di ghiaia grossa smossa mi fa perdere velocità e non riesco a tenere la pedalata. Mi tocca spingere per qualche metro. Anche se la bici supera i 20 Kg, sono arrivato qui così riposato che non mi pare troppo pesante. Ho però trovato un difetto: ci vorrebbe un rodino ancora più grande per poter andare più piano. Quando si scende sotto i 10 Km/h ho l'impressione che l'aiuto sia meno efficace. Fatti pochi metri, comunque riparto tranquillamente e solo poco prima della cima trovo un tratto così sconnesso che mi fa scendere per circa 20 metri. Alla fine in un'ora e 10 sono in cima, sudato ma per nulla provato. (1400 metri di dislivello di cui la seconda metà tutt'altro che comoda)
In discesa, soprattutto col bagnato, il 27,5 non è di certo la FAT ma, forse anche perchè non sono di certo provato dalla salita, si comporta più che dignitosamente e in mezzoretta sono al rifugio Bindesi.
Pausa caffè e, dopo, visto che ho ancora 2 tacche di batteria, risalgo alle 4 strade e vado fino a Vigolo. Alla fine, 1640 metri di dislivello e 41 Km in 2 ore e 10 di pedalata: un ritmo da professionista e ho le gambe fresche per domani.


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