Anche oggi è stato piuttosto facile avere la meglio sulla
motivazione lavorativa di Bobo e convincerlo a prendere ferie come il martedì
precedente. Avevo in mente di andare a passo Cercen ma, incredibilmente, Bobo
aveva paura del freddo e mi ha convinto a fare qualcosa in zona Garda. Questo giro l’avevo già fatto l’anno scorso ma era stato così bello che non mi è
dispiaciuto per niente ripeterlo con la FAT. Ho apprezzato le ruotone
soprattutto sulla salita della val Tignalga, una vecchia strada militare massacrata
dall’acqua. Poi, purtroppo, iniziando poco sotto la bocca di Caplone, ho avuto
una serie ben 7 di rotture della catena che hanno un po’ rovinato il piacere
del giro. La catena aveva si 1600 Km ma penso che abbia avuto il colpo di
grazie con il terribile fango del Pelmo perché, invece che smagliarsi come
quando è chiusa male, si spezzava. Comunque anche se non ho goduto la salita
(fra una riparazione e l’altra cercavo di salire con il rapporto più morbido e
spingevo nei punti più ripidi), il panorama è stato fantastico (è la prima
volta che passo con una giornata limpida) e la discesa sempre bellissima,
ancora meglio che con la Giant.
Bobo fa rifornimento al distributore gratuito di acqua minerale (non è il rubinetto che dà vino gratis ai pellegrini del Camino di Santiago, ma meglio di niente)
La val Tignalga con il suo fondo dissestato.
Riparazione dei freni nei pressi di cima Rest: oggi la FAT non si è dimostrata molto affidabile: che sia già ora di prenderne una nuova?
Cima Rest
Sopra il Carè Alto, sotto la Presanella
Per essere vicini anche a chi non può essere con noi ...
Alla 7 rottura iniziavo a perdere la fiducia nel riuscire a completare il giro.
Pausa a Tremalzo
Passo della Nota
Il fantastico e impegnativo sentierino che taglia gli ultimi tornanti della strada militare.
Qui la traccia del giro dell'anno scorso: quest'anno l'abbiamo fatto identico: quando un giro è così bello, ogni variante rischia di essere peggiorativa!
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