Dimenticati
in un attimo i migliori propositi di non esagerare in discesa (che Bobo e Red
probabilmente non hanno mai avuto), siamo di nuovo alle prese con un itinerario
non proprio da pensionati. Porta Manazzo l’avevo già affrontata 22 anni
fa con una bici sicuramente diversa dalla FAT ma con un’agilità altrettanto
diversa e l’avevo trovata una discesa così assurda e poco ciclabile che non
avevo più pensato di provarla. Questa volta, invece di salire comodi dal Menador,
abbiamo preso il giro un po’ largo salendo da Centa e facendo un pezzo del percorso
della 100 Km dei forti così siamo arrivati alla base della salita di cima
Vezzena un po’ in ritardo e allora abbiamo deciso di non esagerare e andare
direttamente al vero obbiettivo di oggi: porta Manazzo. Pronti ad una probabile
lunga camminata, è stata una piacevole sorpresa: una discesa sicuramente
impegnativa, ma fatta quasi interamente in sella e con grande divertimento.
Anche questa volta un piccolo incidente: Bobo cade dalla bici e appoggia una
mano sul disco del freno rovente, comunque niente di grave. Arriviamo a Sella
entusiasti e, con breve risalita prendiamo la bella ma dissestata mulattiera
per Barco. Alla fine arriviamo soddisfatti e abbastanza provati (soprattutto
dagli scossoni della discesa) al punto di non rimpiangere più di tanto di aver
rinunciato a salire Cima Vezzena e, dopo un’abbondante pasta, ci addormentiamo felici
nel prato del lido di Caldonazzo.
Finalmente al passo mettiamo i caschi.Questa foto mossa dà l'idea degli scossoni della discesa.
Qui la traccia gps
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