lunedì, giugno 01, 2015

Viote in e-bike

Prima prova di giro in e-bike con Laura. Mi è sembrata molto positiva. Dopo un attimo per capire il funzionamento del nuovo mezzo (la tendenza ad avere sempre il rapporto sbagliato rimane e per correggerla ci vorrebbe anche il cambio automatico) la sensazione è subito quella che le abbiano fatto un trapianto di gambe. Sale per rampe ripidissime ad un passo per lei impensabile e che mi costringe subito ad impegnarmi.  Su un pezzo sterrato molto sconnesso sotto il Camponcin scende per scarsa abitudine a salire su terreni simili e forse perché non è ancora convinta della potenza del nuovo mezzo e di poter salire rampe simili. Meglio così, ne approfitto per tirare un attimo il fiato. Io, dopo 300 metri di dislivello sono  in un lago di sudore, lei con la giacchetta antivento, neanche una goccia. Mi fa riposare un po’ sull’asfalto riducendo il grado di aiuto e, al taglio successivo sotto la malga Brigolina, mi stacca agevolmente sul prato ripido. Poi prosegue al mio passo fino a Mezzavia  e continuiamo per sterrato sconnesso fino ai colmi dove ci colleghiamo alla strada che sale da Lagolo. Sempre a un ritmo per me più che buono in un attimo arriviamo al bar delle Viote in un’ora e mezza  dove ci godiamo una meritata (solo da me) fetta di torta quasi da Alto Adige. In discesa non è andata così bene. Ovviamente abbiamo scelto un sentiero tecnico e la bici un po’ grande con ruote da 29” assieme ad una forcella troppo dura per il suo peso hanno un po’ smorzato gli entusiasmi costringendola a scendere dove, forse, con la sua Specialized sarebbe rimasta in sella. Alla fine è arrivata in fondo alla discesa piuttosto provata per la prima volta a scendere più che a salire.























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