martedì, giugno 30, 2015

Forcella di Montozzo

Vista la fantastica giornata estiva è stato facile convincere anche Bobo a fare qualcosa di bello in quota: prima delle 9 siamo già in sella a Fucine. Il clima è ancora abbastanza fresco e secco e si sale lungo il Noce senza sudare troppo. A Stavel si ammira la nord della Presanella con il ghiaccio già quasi interamente affiorante: anni fa queste condizioni si vedevano a settembre! (Anche quest'anno i ghiacciai riceveranno un duro colpo). Sempre su strada militare arriviamo tranquilli al Tonale e facciamo la prima discesa prima ancora su sterrato e poi, inevitabilmente, un paio di km su asfalto dove, incredibilmente, anche se sono già le 11 abbiamo ancora un pò di freddo. Poi imbocchiamo la strada per Case di Viso che parte piana per sciogliere le gambe e poi sale più decisa. Dopo Case di Viso la strada sale più sconnessa a tornanti sul fianco ripidissimo della montagna con un percorso sempre entusiasmante fino al rifugio Bozzi (Bobo non l'ha mai fatta da magro e sale stupito di non fare fatica). Poco prima del rifugio ci attira l'indicazione di un sentiero per MTB Camos n.7 che taglia il pendio in direzione del passo del Tonale e si presenta molto interessante. (Vedi qui). Più su si vede anche la strada militare che scende dal Passo dei Contrabbandieri e immediatamente ci viene l'idea per un nuovo giro. (sempre più ingordi: non siamo neanche a metà di un percorso che subito ce ne viene in mente un'altro!).
Pausa panino, torta(buona) e caffè al rifugio e poi ripartiamo per la forcella di Montozzo. L'ultimo tratto non era ciclabile neanche 30 anni fa con la mia prima MTB e anche adesso, con bici più tecnologiche ma più anziani non c'è che spingere ma è un tratto breve. Al passo il panorama così bello e il clima perfetto ci invitano ad una mezzora di pausa. La discesa è sempre fantastica. Prima la lunga valle in leggera pendenza con una serie di attraversamenti di torrente piuttosto sconnessi ma divertentissimi con la FAT, poi la pendenza aumenta e si vede il San Matteo e il blu-verde del lago di Pian Palù. Il sentiero è un pò scavato dall'acqua ma, salvo 2 o 3 passaggi, sempre ciclabile e godibile fino al Lago. Anche sotto la diga si scende con gran godimento fino al Fontanino. Qui, invece di scendere per asfalto, non ancora sazi, ci teniamo sulla destra orografica su una mulattiera che in breve diventa un sentiero che con varie contropendenze arriva al forte Barba di Fior. Sotto il forte si attraversa il torrente e si prende la strada asfaltata deviando dopo poco a sinistra per risalire fino al paese vecchio di Pejo per fare anche la sempre fantastica discesa sul morbido fondo erboso della vecchia mulattiera per Cogolo. Di qui per la ciclabile (ancora in buona parte sterrata) ritorniamo al furgone più che soddisfatti: un'altra grande giornata vissuta in modo pieno!

 Da Fucine verso Cellentino e il Vioz; ingrandire la foto per vedere l'aquila beccata casualmente.
 Sullo scivolo del Vioz si potrebbe fare ancora qualche curva: in bici è bello, ma quando si vede la neve, soprattutto dopo una stagione povera come quest'anno, viene voglia di sciare.
Sotto la Taviela.


 Presanella da Stavel

 La nord già innevata come a fine estate. Ingrandire per vedere la traccia che esce da quello che resta del seracco.



 Caalone nord di cima Cercen


 La Busazza
 Condomini da Berlino est al Tonale: un mirabile esempio di rispetto del paesaggio!
 Allevamento di Husky sotto il passo del Tonale

 Da sotto Case di Viso si vede, lontanissima, la forcella di Montozzo.
 Case do Viso




 L'ardita stradina che sale al rifugio Bozzi



 La partenza del sentiero n. 7 Camos da fare a breve.




 Il passo dei Contrabbandieri: raccordato con il sentiero Camos potrebbe diventare un altro giro superlativo.
 Rifugio Bozzi
 Sotto, il passo più a sinistra è il passo delle Graole: da rifare in una giornata così: 2 anni fa l'abbiamo fatto con le nebbie ed era bello anche senza panorama.
 L'ultimo strappo per noi non pedalabile prima della forcella di Montozzo.


 Arrivo alla forcella
 La pala del Vioz e, in cresta, il rifugio Mantova.
 La punta Taviela


 L'inizio della discesa verso Pian Palù: sullo sfondo la punta di Ercavallo.





 Qui la valle precipita verso Pian Palù e compare il San Matteo.
 Zoom sulla mitica discesa della cosiddetta Valpiana che non è affatto piana.



 Lago di Pian Palù








 Verso Pejo e, sullo sfondo, il passo Cercena.

 Pejo vecchia

 La fantastica discesa verso Cogolo: sempre degno finale.