giovedì, marzo 31, 2016

Fregasoga

Oggi, viste le temperature previste, sono stato indeciso fino all'ultimo fra sciare o andare in bici. Poi, visto che c'era compagnia ho provato a sciare. Il tempo questa mattina sembrava discreto e vasti spazi azzurri lasciavano sperare in un buon rigelo. Invece, anche in cima alla Valfloriana alle 8 c'erano 6 °C e sulla forestale, già molto percorsa, la neve cedeva. Siamo saliti con scarsa motivazione con poche aspettative sulla discesa e l'idea che, per lo meno in basso, poteva essere l'ultima di quest'anno. Anche una volta usciti dalla vegetazione la situazione non sembrava migliorare. In aggiunta, la pala del Fregasoga era stata spazzata dal vento e affioravano vaste zone di sassi. Il canale che porta in cima, almeno era continuo e, allora, abbiamo deciso di utilizzarlo per la salita. Gli ultimi 50 metri, vista la pendenza e la neve dura, abbiamo deciso di proseguire a piedi. In cima mare di nubi e bel panorama, ma il vento ci ha impedito di fare una bella sosta. Decidiamo di proseguire per la cresta del Pale delle Buse per cercare un altro canale per la discesa. L'innevamento della cresta non era continuo e, nel punto più basso della cresta abbiamo dovuto togliere gli sci per proseguire a piedi. Un attimo di disattenzione e uno sci mi scappa e, inesorabilmente salta una piccola cornice e scompare in un canale che sovrasta una fascia di rocce. Ormai rassegnato ad un interminabile rientro a piedi e a ricomprami gli Elan, mi affaccio sul canale: incredibilmente 20 metri più in basso in un punto ripidissimo vedo il mio sci piantato nella neve dura. Con la picozza scendo il canale facendo attenzione a non far cadere pezzi di neve sullo sci miracolosamente fermo. Quando lo raggiungo ancora non capisco come abbia fatto a fermarsi. Per la discesa io avevo in mente di arrivare fino a sotto il cimon del Tres, ma Red, visto un canale ripido con anche un pò di cornice per complicare l'ingresso, non resiste e inizia a scendere. Con un pò di timore lo imitiamo: gli sci tengono perfettamente e, con un pò di attenzione riusciamo a scendere fin dove la pendenza cala e dove nonostante la neve sia un pò crostosa, grazie ai  miracolosi Elan larghi riusciamo incredibilmente a fare una bella sciata fino alla forestale che ci riporta alla macchina. Ancora una volta la bici può aspettare in garage!

 Nebbie e caldo mangianeve








 Il canale nord del Croce quest'anno poco innevato





 Claudio soddisfatto oggi arriva su ben 2 cime

 Sopra, a destra il canale in cui si è miracolosamente fermato il magico Elan

 Sulla cresta del Pale delle buse; a destra il canale del Fregasoga percorso in salita

 Red all'inizio della discesa.


 Claudio entra nel canale




Evidenziata dalla scia dell'aereo, la nostra discesa.





martedì, marzo 29, 2016

Passo Socede

(Una variante ridotta rispetto al precedente giro di Cima d'Asta e del Coronon (solo 1350
di dislivello contro i 1850) ma altrettanto interessante e meno conosciuto)

Dopo 2 giorni di quasi riposo senza sciare passati con un giretto al Burrone di Mezzacorona




un giretto in bici da corsa
e uno in e-bike



la voglia di neve si è fatta sentire e, vista l'inaspettata bella giornata, sono tornato in val Malene a completare l'opera iniziata sabato: rientrando dal Coronon ho visto un fantastico pendio completamente da tracciare. Oggi abbiamo puntato direttamente al passo Socede con l'idea, se non fosse stato ne troppo caldo ne troppo freddo, di salire anche la Tombola Nera. La discesa è stata conforme alle aspettative ma era decisamente molto più caldo di sabato e, arrivati sotto il pendio della Tombola Nera alle 14, ho pensato di accontentarmi. Comunque gran bella sciata incontrando solo altre due persone: tutt'altra cosa della confusione da pista della volta precedente.




Sopra appare cima d'Asta, sotto l'arrivo al passo Sociede
Palestra di roccia sopra il passo.








Sopra si vede tutta la discesa dal passo Socede, sotto l'arrivo alla forcella Magna.

Qui la traccia GPS