sabato, aprile 30, 2016

Colbricon

Sembrava un pò strano andare al Colbricon in questa stagione: invece si portano gli sci per 5 minuti e poi innevamento continuo. In cima c'è un piccolo tratto ghiacciato (non duro come a cima Grostè), poi addirittura qualche bella curva in polvere seguita da un bel tratto di neve trasformata ben portante. Siamo scesi un bel pezzo a lato del vallone di Ceremana, poi siamo risaliti quasi in cima per scendere dalla via di salita. Bella sciata fino alla piana e poi, per ottimo firn nel bosco fino quasi alla macchina.  Anche questa non sarà l'ultima sciata della stagione: ancora troppo bello per smettere!




La bastionata del piccolo Colbricon




Le Pale

Piccola valanga da scorrimento sulla superficie ghiacciata sottostante

Verso cima Cece

Tratto ghiacciato finale




Galleria sotto la cima

Inizio discesa su neve dura (niente rispetto a quella di lunedì scorso sulla Graffer)


Il canalino che permette di salire al piccolo Colbricon










Visto da Bellamonte




venerdì, aprile 29, 2016

Giro della Marzola


E' incredibile trovare ancora nuovi sentieri ciclabili in Marzola. Eppure oggi, nella zona sopra San Vito ho trovato un bel percorso di forestali, mulattiere ripidissime (dove si riesce a rimanere in sella solo grazie alla potenza e all'aderenza della e-fat) tratti di sentiero, tratti di bosco così complicato che riuscirei a ripeterlo solo seguendo la traccia gps.




giovedì, aprile 28, 2016

Ancora sul Cece

Oggi avrebbe dovuto essere una bella giornata e avremmo dovuto essere in 5: meta punta Rocca in Marmolda. Invece siamo rimasti in due e, con la giornata grigia e fredda e con un pò di nevischio, a Predazzo abbiamo pensato di rinunciare alla Marmolada deviando a cima Cece. L'ultima parte della strada per Valmaggiore era innevata e, ormai senza antineve, siamo riusciti a salire solo perchè era appena passato un camion carico di tronchi. Alla partenza quasi 10 cm di polvere però completamente senza fondo. In salita sci ai piedi, ma in discesa, 200 metri sopra la malga dove non c'era più il fondo della neve vecchia ghiacciata, a piedi. Siamo saliti dal percorso classico deviando a sinistra poco prima della forcella di Valmaggiore. Qui il vento ha lavorato creando qualche accumulo e lasciando scoperta qualche zona di neve vecchia ghiacciata. La visibilità era ancora buona e non c'erano problemi ad evitare gli accumuli più grossi. Oltre i 2500, dopo il canalino che porta in cresta. siamo entrati nelle nebbie. Ogni tanto filtrava qualche raggio di sole e siamo saliti in cima con i ramponi nella speranza di un'improbabile schiarita. In cresta vento e molto freddo e in cima nessuna schiarita: troppo freddo per aspettare un miglioramento. Dopo poco dobbiamo scendere tornando sui nostri passi. Le nebbie si sono abbassate ulteriormente e solo sotto i 2400 c'è una visibilità buona per sciare. La sciata è discreta: la polvere ha tratti è ventata e a tratti è troppo poca per coprire la neve ghiacciata e irregolare sottostante. La temperatura rimane sotto zero e la neve rimane polverosa fino alla macchina: è tornato l'inverno!









martedì, aprile 26, 2016

Dosso Spirano e Doss Remit

Dopo la congelata su cima Grostè e la relativa discesa su ghiaccio non avevo una gran voglia di tornare al freddo e ho pensato di andare sul Garda, l'angolo più mediterraneo del Trentino. Alle 9 eravamo in sella ad Arco ma non era proprio caldo: solo sulla salita dopo Torbole ho sentito l'esigenza di togliere una giacca ma poi ho proseguito quasi senza sudare fino a quota 1300 con pantaloni e maniche lunghe. In salita, soprattutto all'inizio, sensazioni non molto positive, ho rimpianto la E-FAT. Poi mi sono scaldato, ho preso il ritmo, e sulla salita regolare da Nago verso l'Altissimo  mi sentivo bene. Abbiamo superato numerosi bikers tedeschi e poi siamo stati superati da un numeroso gruppone di e-bikers. Al culmine del giro decisamente fresco: mai come la volta precedente, ma comunque ho rimpianto il mio berretto di lana al posto del casco. Dopo un primo tratto di forestali, il giro si fa più tecnico, la temperatura sale un pò e si riesce a scaldarsi. Discesa bellissima, con tratti molto sassosi ma ben gestibili con le ruotone. Dopo oltre 12 km di sentiero si arriva a Navene decisamente appagati.
Al rientro, lungo la gardesana orientale, una robusta ora ci ha spinti a 30 Km/h meglio del motore elettrico.







Castello di Malcesine








Al dosso Spirano si incrocia il sentiero n.8 che sembra adattissimo alla bici e che presenta numerose tracce di gomme. Guardando però la Kompass, pare che in alto abbia un bel tratto non ciclabile. Sicuramente percorribile invece il successivo sentiero che scende dalla bocca di Navene.