sabato, novembre 03, 2018

Pinè dopo il disastro

Seconda pausa nelle piogge incessanti e con cielo bigio, incurante del rischio dell'ennesima lavata, salgo a Pinè a vedere i danni. Vista l'esperienza di Levico salgo per asfalto. Anche la provinciale da Canzolino a Montagnaga è ancora chiusa. Salgo da Bus: la strada è stata appena sgomberata ma ai lati si vedono subito numerosi alberi abbattuti. Passare dal Laghestel impossibile. Torno sulla provinciale e passo da Poggio dei Pini: alberi di traverso e case con l'intonaco rovinato dalla bufera danno l'idea di un teatro di guerra. A Miola il dosso sembra che sia stato passato da un enorme pettine: rimangono in piedi pochi tronchi sramati dalla bufera. Su Costalta enormi strisce di alberi a terra. Ma il peggio è verso Bedolpiano dove il paesaggio ricorda un bombardamento. Ritorno dalla Faida per la strada appena sgomberata da innumerevoli tronchi e provo a scendere verso il Riposo. Forse perchè la strada è stata già rovinata dalla tromba d'aria dell'anno scorso, si passa fino quasi in fondo dove la carreggiata è completamente ingombra di tronchi d'abete. Riesco a scendere a valle dalla scarpata ripida. (Non facile con bici e terreno molto scivoloso) Provo ad andare verso Viarago ma anche qui non si passa. Non resta che rientrare per la provinciale.
 Disastro a Miola
 Il ristorante al Mas

 Dosso d Miola
 Sopra Sternigo il profilo degli alberi sramati


 La passeggiata lungo lago ancora piena di tronchi
 Il dosso di Miola passato dall'uragano




 A Bedolpiano non si riesce ad arrivare






 Lungo la strada che dalla Faida scende al Riposo



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