Ogni tanto mi piace ritornare alla punta Lavine dove nel 1984 sono rimasto sotto una valanga e solo per un miracolo sono stato tirato fuori dai compagni di gita dopo 10 minuti pesto e congelato ma ancora in grado di tornare a valle sugli sci: allora nessuno aveva l'ARVA e non avevamo neanche la pala: mi hanno trovato perché dalla neve usciva una racchetta che io tenevo per un'estremità e scavando con le mani sono arrivati al mio braccio. Una bella camminata fino al rifugio con dietro il laghetto ormai gelato e poi sono salito alla cima per il versante della valanga per un canalone di roccette friabili. In questa zona la bici non ha molto senso.
Alcune immagini della valanga del 1984.
Valdurna
Cima delle Anime
Il Cevedale
Sopra il Gran Pilastro, sotto il Wilde Kreuz Spitze
Sopra il Tribulaun, sotto verso cima Libera
Il canale dove nell'84 si è staccata la valanga
Punta Lavine
Dopo una salita avventurosa, abbiamo trovato una discesa più tranquilla.
A destra del lago il percorso verso la Croce di Latzfons del giorno precedente, a sinistra il percorso verso punta Lavine.
Alcune immagini della valanga del 1984.
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Alcune immagini di oggi:Valdurna
Cima delle Anime
Il Cevedale
Sopra il Gran Pilastro, sotto il Wilde Kreuz Spitze
Sopra il Tribulaun, sotto verso cima Libera
Il canale dove nell'84 si è staccata la valanga
Punta Lavine
Dopo una salita avventurosa, abbiamo trovato una discesa più tranquilla.
A destra del lago il percorso verso la Croce di Latzfons del giorno precedente, a sinistra il percorso verso punta Lavine.
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