martedì, maggio 31, 2016

Pitigliano

Oggi gli elettrici sono stanchi dagli eccessi dell'Amiata e allora pianifico un giro tranquilo. Dopo un'interminabile accesso automobilistico (70 km ma tutti di curve) arriviamo in vista di Pitigliano e, finalmente, montiamo in bici. Iniziamo per un sentiero scavato nel tufo decisamente tecnico e che costringe a tratti a scendere dalla bici. Poi risaliamo verso il paese per una mulattiera con pendenza impegnativa. Dopo una visita al centro storico, prendiamo per Sovana imboccando dopo poco un antico sentiero etrusco. Dopo qualche errore di percorso e qualche tratto poco ciclabile, gli elettrici, perdono la già scarsa motivazione e decidono di fermarsi per il panino. Pedalare dopo il panino non è entusiasmante e così decidono di tornare alla macchina e spostarsi a Saturnia. Io ho guidato abbastanza e decido di tornare in bici. Mi godo una bella tirata su saliscendi e spingendo quasi sempre oltre i 30 km/h in meno di un'ora sono anch'io a Saturnia, solo pochi minuti dopo la macchina. (sono riuscito a trovare un via più diretta)
Una mezzora nelle cascate di acqua calda e riparto (con un pò meno energia, forse per il bagno caldo). Risalgo verso Saturnia, poi verso Arcidosso, e poco dopo verso Murci con un'interminabile stradina, prevalentemente in salita che mi porta a 700 metri sulla provinciale per Scansano (che però è a 22km). Costeggio un pascolo di pecore e poco dopo mi inseguono due grossi maremmani. Dò tutte le energie rimaste in un allungo a 40 km/h per seminarli. Dopo svariati su e giù alle 19 sono finalmente a Scansano, sul percorso del primo giorno. Da solo, senza soste, in mezzora sono all'agritur, pronto per la doccia. Invece cancello chiuso e non c'è nessuno. Devo raggiuingere la
compagnia ad una degustazione di olio. Altri 2 km e arrivo. Mi aspetta un'interminabile dimostrazione delle proprietà dell'olio con assaggi. Ho una fame che potrei trovare ottimo anche un sorso di olio del motore, figurarsi capire la differenza fra un olio e l'altro ...
Alle 9 e 30, ormai vicino alla morte di fame ci lascia andare. Mi rifaccio i 2 km alla luce dei fari della macchina e, finalmente arrivo sotto una bella doccia calda. Oggi il rientro sono stati 100 km e 1800 metri di dislivello. Dopo un enorme piattone di pasta al sugo di cinghiale, alle 11 sono sotto le coperte e mi addormento all'istante.
Forse inizio ad essere troppo vecchio per non fare il ciclista elettrico ...


 Pitigliano














 Dall'evidente traccia pare che gli E-truschi usino delle FAT con ruote di grossissime dimensioni



 Sosta a Saturnia






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